La Basilica di Santa Sofia di Istanbul
Un capolavoro dell’architettura bizantina dalle mille identità, che si caratterizza per una spiritualità unica. Infatti, a seconda del periodo, oltre a cambiare la funzione, ha cambiato molti nomi continuando però ad essere il principale luogo di culto di Istanbul. I turchi la conoscono come Agia Sofia, “Ayasofya-yı“, i greci come Hagia Sophia “Ἁγία Σοφία” e i cristiani latini come Basilica di Santa Sofia di Istanbul, “Sancta Sophia” . La sua storia è davvero interessante, così come i suoi decori di cui vi parleremo. Inoltre vi daremo consigli utili e risponderemo alle domande più frequenti sulla Basilica di Santa Sofia, per far sì che il vostro viaggio in Turchia diventi un’esperienza indimenticabile. Buona lettura!
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- La basilica di Santa Sofia di Istanbul, le Info Utili
- Dove si Trova la Basilica di Santa Sofia
- Storia della Basilica di Hagia Sophia
- La Pianta della Basilica di Agia Sofia
- L’architettura della Basilica di Agia Sofia
- Visita alla Basilica di Hagia Sophia, FAQ
- Il nostro consiglio per la visita della Basilica di Santa Sofia di Istanbul
- Viaggi consigliati alla scoperta della Basilica di Santa Sofia di Istanbul
La basilica di Santa Sofia di Istanbul, le Info Utili
Indirizzo | Sultan Ahmet, Ayasofya Meydanı 1, 34122 Fatih |
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Numero | +902125221750 |
Sito internet | www.muze.gen.tr |
Come arrivare | Tram: Sultanahmet, linea T1 Metro: fermata Sultanahmet |
Orari di Apertura | Aperto tutti i giorni dalle 9:00 fino al tramonto. L’accesso turistico viene sospeso durante le ore di preghiera. |
Prezzo | 13,50€ intero, gratis per i bambini sotto gli 8 anni |
Consiglio | Sono richiesti abiti appropriati (pantaloni lunghi) ed è necessario togliersi le scarpe. Le donne devono avere spalle e capo coperti. |
Dove si Trova la Basilica di Santa Sofia
Questa costruzione dedicata alla sapienza di Dio “Sophia” è costruita nel mahalle di Sultanahmet all’interno del distretto europeo di Fatih. Questo luogo è simbolico per la città di Istanbul, infatti ospita alcuni tra i principali monumenti e luoghi di culto. Visitando questo quartiere oltre a Hagia Sofia, possiamo ammirare la grande Moschea Blu e il favoloso palazzo di Topkapi. Di seguito vi racconteremo la storia di questo monumento che incarna il carattere multiculturale e cosmopolita dell’antica Costantinopoli da sempre snodo culturale tra occidente e oriente.
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Storia della Basilica di Hagia Sophia
Se dovessimo definire con una parola questo capolavoro dell’architettura bizantina, sarebbe “evoluzione”. Infatti questo edificio ha saputo adattarsi perfettamente agli sviluppi politici e culturali del suo paese. La sua storia ha inizio nel 360 d.C., ma ancora oggi non smentisce la sua inclinazione al cambiamento. Andiamo ad approfondire il suo sviluppo nell’arco dei secoli partendo dalla sua costruzione.

La prima chiesa
Il primo nucleo viene inaugurato il 15 febbraio del 360 d.C., accanto al palazzo imperiale e alla chiesa di Santa Irene, all’epoca il principale luogo di culto dell’impero bizantino. Si tratta di un edificio di grandi dimensioni, così come suggerisce il suo primo nome “Μεγάλη Ἐκκλησία” ovvero Grande Chiesa. Dedicata a Gesù Cristo il salvatore “Logos” è progettata come una tradizionale basilica latina e si compone di un grande colonnato, di un tetto in legno e da un doppio atrio che ne costituiva l’ingresso principale.
Per quanto riguarda il suo costruttore, invece, esistono più ipotesi. Infatti, alcuni la attribuiscono a Costanzo II, mentre altri sostengono che fosse il padre Costantino I l’autore di questa chiesa. Nessuna struttura risalente a quest’epoca è però giunta fino a noi, poiché intorno al 404 d.C. l’intero edificio fu distrutto da un incendio.

La seconda chiesa
La capitale dell’impero bizantino, però, non rimase molto a lungo senza una chiesa. Infatti, il 10 ottobre del 415 d.C. un nuovo edificio sorse sulle ceneri del precedente. La basilica voluta da Teodosio II ricalcava per dimensioni e struttura la precedente. L’architetto che si occupa dei lavori è Rufino che utilizza legno per la copertura, sostenuta da murature in marmo.
Fu un altro incendio intorno al 532 d.C. a distruggere anche questa costruzione e ancora una volta, poche tracce sono giunte fino a noi. Tuttavia nel 1935 alcuni scavi condotti da Schneider portarono alla luce dei blocchi dell’ingresso monumentale, raffiguranti 12 agnelli che simboleggiano i 12 apostoli.

La terza chiesa
La capitale dell’impero bizantino non può rimanere senza una basilica. Per questo motivo nel 532 d.C. Giustiniano I decise che non c’era tempo da perdere e iniziò i lavori di costruzione di un “nuovo edificio” a pochi giorni dal crollo del precedente. La volontà è quella di inalzare una basilica che surclassasse le precedenti per grandezza e maestosità. Il progetto è firmato Isidoro di Mileto col supporto del fisico e matematico Antemio di Tralle.
I due si ispirarono ai grandi edifici romani come il Pantheon ed è per questo che si compone di elementi costruttivi provenienti da tutto l’impero. Un cantiere imponente che vede coinvolti più di 10.000 operai intenti ad edificare la basilica più grande dell’intero mondo cristiano. Il tetto in legno venne sostituito da una grande cupola circondata da semicupole che ancora oggi sbalordiscono i visitatori.

Il volto odierno della basilica
Il 27 dicembre 537 d.C. si inaugura la nuova basilica che divenne il luogo principale di culto, oltre ad ospitare le celebrazioni ufficiali dell’impero. Ma la sfortuna non abbandona questo edificio, così a seguito di un terremoto nel 553 d.C. la cupola subisce un grave danno e un successivo crollo.
Immediati partirono i lavori per ripristinare la copertura e, a dimostrazione della “tenacità evolutiva” di Santa Sofia, la nuova cupola sorse più alta di prima raggiungendo l’attuale altezza di 55,6 m. La fine dei lavori è datata 562 d.C. e conferisce all’edificio le principali caratteristiche architettoniche e decorative visibili ancora oggi.

Il periodo Iconoclasta
Nonostante le sue rinascite però questo luogo sembra non trovare pace. Infatti, la grande Basilica di Santa Sofia venne coinvolta nei moti di riforma voluti da Leone III a partire dal 726 d.C. Vennero emanati degli editti contro la venerazione delle immagini sacre e la conseguenza fu la distruzione delle icone e della statuaria presenti all’interno. Come se non bastasse, altre catastrofi naturali continuarono a danneggiare le strutture.
Nel 859 d.C. si registra un altro grande incendio, seguito da due terremoti nel 869 d.C. e nel 989 d.C. Inoltre durante la quarta crociata gli interni furono saccheggiati dall’esercito cristiano che si impadronì di Costantinopoli. In questa occasione i documenti testimoniano anche la sottrazione di alcune reliquie, tra le quali spicca il “sudario di Cristo” conosciuto oggi come la Sacra Sindone.

L’Araba Fenice
Nonostante tutto però la grande Basilica di Santa Sofia ogni volta riemerge dalle ceneri come l’araba fenice e durante l’occupazione latina di Costantinopoli resta il luogo di culto principale della città. Diventata cattedrale ordinata al rito romano ospitò i rituali sacri cristiani fino al 1261, anno cui il potere torna in mano ai Bizantini.
La struttura in questi anni appare piuttosto fatiscente e come se non bastasse un altro terremoto nel 1317 mette a dura prova le fragili mura. A questo punto anche la grande Basilica di Santa Sofia dovette arrendersi a un periodo di inattività per “curarsi” che perdurò fino al 1354.

La Prima Moschea
Il 1453 vede l’esercito mussulmano condotto da Maometto II assediare e conquistare Costantinopoli. La Basilica di Santa Sofia venne invasa e saccheggiata ma gli islamici ne compresero il grande valore spirituale. Per questo motivo venne convertita in moschea e prese il nome di Agia Sofia. Il sultano, subito dopo la conversione, ordinò la riqualificazione delle strutture e la costruzione dei minareti. Inoltre vennero intonacati molti dei mosaici raffigurativi in contrasto con i precetti coranici.

Il periodo di Solimano il Magnifico
Durante il regno di Solimano il magnifico, 1520-1566, Agia Sofia venne arricchita di due maestose colonne che costituiscono ancora oggi la struttura del miharab, ovvero la nicchia che guarda verso la mecca. Successivamente anche gli altri sovrani islamici si impegnarono a rinnovare e rinforzare le strutture dell’edificio che continuava a dare segni di cedimento.
Inoltre vennero aggiunti un minbar decorato con marmi preziosi, la galleria del sultano e una loggia per il muezzin. Oltre a queste modifiche interne, la “nuova moschea” si dotò di nuovi minareti e dell’iconica mezzaluna d’oro in cima alla cupola. Infine venne creata un’area di rispetto intorno al perimetro e un mausoleo che ospita 43 tombe di principi ottomani.

I restauri ottocenteschi
Nonostante Hagia Sophia si possa considerare un secolare cantiere in costante evoluzione, i primi restauri interni sono datati 1717. Il sultano Amhmed II finanziò i lavori per ripristinare gli intonaci che coprivano i mosaici cristiani. Ma questo fu solo il primo degli interventi. Infatti ad esso ne seguì uno ben più famoso, che coinvolse 800 operai. Ordinato dal sultano Abdul Mejid I ebbe iniziò nel 1847 e terminò nel 1849.
Non tutti sanno che i lavori furono affidati ai fratelli Gaspare e Giuseppe Fossati. Il cantiere ripristinerà l’integrità strutturale dell’edificio e i decori degli interni, scoprendo, restaurando e ricoprendo i mosaici di epoca bizantina. Inoltre i lampadari vennero sostituiti e sulle colonne appese le opere del calligrafo Kazasker Mustafa İzzed Effendi. Ultimati i lavori Hagia Sophia riprese ad essere una moschea.

Il Museo
Il ‘900 cambia progressivamente il volto del paese e nel 1935 il primo presidente turco Mustafa Kemal Atatürk trasforma la moschea di Agia Sofia in un museo. I lavori resero visibili le decorazioni dei pavimenti e i mosaici bizantini coperti in precedenza. Inoltre nel 1997 l’American Express, finanziò il consolidamento della cupola, che si compose di tre fasi che terminarono nel 2006. Durante questo periodo perse la funzione di “luogo di culto” ma, dopo diverse proteste, dal 2013 i minareti cantano il muezzin, l’invito alla preghiera.

La Seconda Moschea
Il 31 marzo 2018, nonostante fosse ancora un museo, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan recitando il primo versetto del Corano, inizia una campagna per trasformare la Basilica di Santa Sofia nuovamente in moschea. Infatti il 10 luglio 2020 il Consiglio di Stato Turco annulla la “nomina a museo” e il 24 luglio si celebra la prima preghiera pubblica.
Hagia Sofia ha cambiato nuovamente la sua identità, ritornando ad essere una moschea. Ancora oggi mantiene intatto il fascino dei secoli e vi basterà approfondire le sue architetture per capirlo.
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La Pianta della Basilica di Agia Sofia
Senza dubbio questo edificio è l’apice dell’architettura bizantina. Per capirlo basterà analizzare la sua pianta. Le tre navate sono ricavate all’interno di un armonioso perimetro murario di 69,7 m per 74,6 m. L’ingresso conserva il doppio atrio “nartece” del periodo di Costantino, al quale si contrappone l’abside al fondo della navata centrale.
Il doppio ordine di arcate interne realizzate in marmo prezioso sono la cornice adeguata alla magnificenza dei mosaici a sfondo dorato. Le navate laterali ospitano i matronei e i mausolei, mentre percorrendo quella centrale di 70 m, si possono ammirare i capitelli finemente scolpiti e la grande cupola centrale.

L’architettura della Basilica di Agia Sofia
I restauri effettuati nel XIX secolo coinvolsero le pareti esterne che da allora hanno una colorazione rosso e giallo ocra. L’apparato costruttivo è molto complesso, come si può intuire dalla sezione e osservando l’esterno della basilica. Oltre a diversi contrafforti notiamo due piani che sorreggono le semicupole in laterizio, sormontate dalla grande cupola centrale. Al secondo piano si sviluppa la galleria superiore, uno spazio riservato alla corte e decorato con diversi mosaici.
Lo spazio centrale della galleria è dominato dalla loggia dell’imperatrice. Una pietra di colore verde indica la collocazione del trono. La famiglia reale accedeva alla cattedrale dalla porta imperiale bizantina, posta tra i due nartece e decorata con l’immagine di Cristo affiancata a quella di Leone VI. Da qui una rampa conduce al piano superiore. L’unicità costruttiva di questo monumento lo rende uno dei più ambiziosi progetti architettonici dell’antichità e fonte di ispirazione.

La grande cupola
É proprio la grande cupola centrale dal diametro di 31 m e alta 55 m che probabilmente fece esclamare a Giustiniano I la famosa frase, “Salomone ti ho superato, Νενίκηκά σε Σολομών”. Infatti questa è stata la cattedrale cristiana più grande del passato. Le sue colonne in granito provenienti da Balbek, in Libano, raggiungono i 20 m di altezza per un diametro di 1,5 m con un peso complessivo di circa 70 tonnellate.
L’intera cupola è in muratura forata da 40 finestre ad arco che permettono alla luce naturale di entrare. Poetici sono i giochi di luce e ombre dal carattere surreale creati tra le arcate. La cupola focalizza l’attenzione dello spettatore verso l’alto che percepisce un senso di leggerezza e magnificenza. Una curiosità: sono stati redatti diversi testi che descrivono l’interno ma nessuno è più intimo del “ecphrasis” di Paolo Silenziario.

Le decorazioni interne
Le decorazioni interne della Basilica di Santa Sofia sono da secoli un tesoro inestimabile. Nonostante i danni provocati dal passare del tempo e le asportazioni del periodo iconoclasta, mantengono intatto il loro fascino. I mosaici visibili attualmente risalgono a un periodo successivo al 843 d.C., mentre i dipinti della cupola centrale risalgono alla seconda metà del IX secolo.
I recenti restauri hanno riportato alla luce diverse raffigurazioni pittoriche che hanno come protagonisti personaggi storici o scene evangeliche. Degne di nota sono gli otto medaglioni circolari che riportano i nomi di Allah, Maometto e dei grandi Califfi, risalenti al 1849. Infine consigliamo di non perdervi le due grandi urne in marmo provenienti da Pergamo e utilizzate per il rito ellenistico di purificazione chiamato lustratio.

Visita alla Basilica di Hagia Sophia, FAQ
Si trova nel distretto europeo di Fatih, nel mahalle di Sultanahmet.
La Basilica è dedicata alla Santa Sophia, la divina sapienza di Dio.
L’iter costruttivo della Basilica segue uno sviluppo nell’arco di più secoli. I colonnati che reggono la cupola sono in granito, mentre le arcate sono in laterizio rivestito di marmo. Gli esterni sono realizzati in intonaco.
La durata della visita è di circa 1h.
Aperto tutti i giorni dalle 9:00 al tramonto, durante le ore di preghiera l’accesso turistico viene sospeso.
L’ingresso alla basilica di Agia Sofia costa 13,50€ circa per gli adulti, gratis per i bambini sotto gli 8 anni.
Ricordatevi di portare una bottiglia d’acqua e un copricapo, sopratutto durante i mesi estivi. Inoltre assicuratevi di essere vestiti in modo adeguato per poter accedere agli spazi interni.
Il modo migliore per arrivare a Santa Sofia è in metro, fermata Sultanhamet, oppure in tram Sultanhamet, linea T1.
Consigliamo di visitare la grande Moschea Blu e il maestoso Palazzo di Topkapi.
Ricordate che l’accesso alla moschea prevede un abbigliamento e un comportamento rispettoso della religione islamica. Quindi gli uomini dovranno indossare pantaloni lunghi, mentre le donne devono dotarsi di uno scialle per coprire capo e spalle.
Il nostro consiglio per la visita della Basilica di Santa Sofia di Istanbul
Se volete apprezzare del tutto il fascino di questo capolavoro dell’arte e dell’architettura bizantina, vi consigliamo di partire con un giro esterno. Da qui potrete ammirare le complessità strutturali per poi accedere al suo interno. Rimarrete estasiati dalle imponenti arcate e dalle decorazioni murarie che riflettono la luce zenitale della grande cupola.
Infine lasciatevi trasportare dalla solennità del muezzin che riecheggia dai minareti e chiama a raccolta i fedeli per la preghiera della sera. Una volta conclusa la visita immergetevi nella cultura culinaria turca, lasciandovi addolcire il palato dalle prelibatezze locali.
Viaggi consigliati alla scoperta della Basilica di Santa Sofia di Istanbul
Ammirare Istanbul e la Basilica di Santa Sofia è un’esperienza unica che vale la pena fare almeno una volta nella vita. Per quello vi consigliamo di dare un’occhiata al nostro Gran Tour Turchia. Si tratta di un itinerario che vi permetterà di scoprire tutti i luoghi più significativi del paese. Un viaggio tra arte, cultura e storia. Buon viaggio!
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