10 Film per scoprire la Cambogia
I film ambientati in Cambogia e la storia del suo cinema sono frutto del tumultuoso passato di questo paese del Sud-Est Asiatico, ma anche delle tradizioni del suo popolo e dei meravigliosi siti qui presenti. I film girati in Cambogia parlano prevalentemente del suo terribile passato recente, ma le bellissime location qui presenti hanno ispirato cineasti di tutto il mondo. Tra i film ambientati in Cambogia, infatti, non troviamo solo documentari e storie di guerra, ma anche incredibili avventure girate tra i suoi templi patrimoni Unesco, foreste e risaie. Il cinema del paese, inoltre, ci offre una prospettiva unica per scoprirlo attraverso i film, lasciandovi magari ispirare per il prossimo Viaggio in Cambogia!
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- Top 10 Film sulla Cambogia
- 1. Due fratelli
- 2. S-21 – la macchina della morte dei khmer rossi
- 3. L’immagine mancante
- 4. Per primo hanno ucciso mio padre
- 5.Urla del silenzio
- 6. Lara Croft – Tomb Raider
- 7. Funan
- 8. Same same but different
- 9. Enemies of the people
- 10. Poppy Goes to Hollywood
- In Viaggio sui Set del Cinema della Cambogia
Top 10 Film sulla Cambogia
In film girati qui sono il frutto della storia della Cambogia, ma non solo. Tra i temi ricorrenti nei film ambienti in Cambogia troviamo il periodo dei Khmer rossi e i terribili fatti accaduti. Il cinema della Cambogia nasce negli anni ’50, raggiungendo nei ‘60 il periodo di massimo splendore. Durante questi, l’industria cinematografica produce moltissimi film girati in Cambogia sulla sua storia, ma non solo, aprendo sale in tutto il Paese. Il regista più prolifico di questo periodo fu il padre del re Norodom Sihanouk. Solo durante il 1971, la Cambogia produsse 157 film. Questo periodo di splendore del cinema cambogiano durò fino alla salita al potere dei Khmer rossi, nel 1975. Al termine della guerra, il cinema del Paese riuscì ad avere una lenta ripresa.
Le Sommeil d’oro, documentario franco-cambogiano di Davy Chou, ricostruisce attraverso testimonianze dirette dei cineasti cambogiani questo momento storico. Purtroppo, moltissime pellicole vennero distrutte dai Khmer rossi. Oggi, a Phnom Penh dal 2005 si tiene uno dei più importanti festival cinematografici sui film girati in Cambogia. I riflettori dell’industria cinematografica e il suo interesse verso la produzione di questo paese è in crescita, riuscendo a migliorare anche la distribuzione di numerosi prodotti. Grazie alle sue meravigliose location, sono numerosi i film di registi internazionali girati in Cambogia, soprattutto all’interno dei siti di Angkor. Ma ora scopriamo insieme i 10 film ambienti in Cambogia per osservare questo paese dal punto di vista dell’occhio cinematografico!
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1. Due fratelli
Delicato film ambientato in Cambogia per tutta la famiglia, Due Fratelli di Jean-Jacques Annaud del 2003 è uno dei primi film che vi consigliamo per scoprire il Paese. Ambientato durante gli anni ’20, questo film ambientato in Cambogia inizia con il ritrovamento di due cuccioli di tigre all’interno delle rovine di un tempio ad Angkor. Kumal e Sangha sono fratelli, ma hanno caratteri molto diversi, uno non ha paura di cacciarsi nei guai, mentre l’altro è timido. Vista la loro indole così diversa, anche i loro destini verranno presto separati, conducendoli su due differenti percorsi di vita. Un cacciatore proveniente da occidente si trova all’interno del recinto del tempio, con l’intenzione di saccheggiare alcune statue di divinità, ma preferirà portare via i due tigrotti per venderli.
Sengha finirà nelle grinfie di un principe, addestrato per combattere durante i suoi spettacoli, mentre Kumal verrà venduto al circo. Le vite dei due fratelli, però, saranno presto destinate a ricongiungersi durante un commuovente momento. La vera particolarità di questo film girato in Cambogia è che nessuna scena è stata sviluppata con effetti speciali. Le tigri hanno davvero recitato, scegliendo quelle più abituate al contatto con l’uomo e alla macchina da presa. Per non farle stancare eccessivamente, per ogni tigre principale erano inoltre presenti tre controfigure. Il regista ha anche dichiarato che per lui questi splendidi animali hanno un linguaggio corporeo ben chiaro, dai movimenti delle orecchie alle espressioni degli occhi.

2. S-21 – la macchina della morte dei khmer rossi
Documentario di Rithy Panh del 2003 di co-produzione francese, tra i migliori film girati in Cambogia per scoprire la sua storia attraverso il cinema. La S-21 di Phnom Penh, dove oggi si trova il Tuol Sleng Genocide Museum, fu la prigione all’interno della quale il regime dei Khmer rossi perpetrò le peggiori torture. Il regista del documentario stesso sopravvisse al terribile genocidio cambogiano, avvenuto tra il 1975 e il 1979. In questa sua opera, raccoglie senza filtri o edulcorazioni o le testimonianze dei due ex-prigionieri sopravvissuti, proprio come lui, all’internamento in questo luogo infernale. Inoltre, intervista anche alcune guardie della prigione, che furono coinvolte nelle torture contro i più di 17.000 prigionieri rinchiusi qui.
La S-21 venne allestita all’interno di una scuola. Durante questo film documentaristico ambientato in Cambogia, si alternano le testimonianze di Mey e Nath a quelle dei loro aguzzini, un dottore, un fotografo e altri personaggi al tempo molto giovani. Venivano infatti arruolati a forza nell’esercito, sotto la minaccia di essere uccisi o duramente puniti se avessero rifiutato. Gran parte di questo film sulla Cambogia è ambientato all’interno della prigione, oggi museo e memoriale, scoprendo i metodi di tortura che venivano praticati durante la detenzione e la routine dei prigionieri. Un racconto profondo, crudo e commuovente, dove i sopravvissuti all’internamento cercano di spiegare la loro esperienza, osservando le conseguenze morali e psicologiche che ha avuto su tutti i protagonisti di questa terribile macchia nella storia della Cambogia.

3. L’immagine mancante
Ennesima co-produzione franco-cambogiana per il regista Panh. L’immagine mancante, film ambientato in Cambogia del 2013 candidato anche al Premio Oscar come miglior film straniero, parla in un modo unico della dittatura di Pol Pot e del regime dei Khmer rossi a Phnom Penh. Il regista, infatti, ha vissuto in prima persona gli orrori di questa dittatura, oltre che essere l’unico sopravvissuto della sua famiglia, sterminata all’interno di uno dei terribili campi di lavoro cambogiani. Attraverso il cinema della Cambogia, questo film ci permette di osservare la giovinezza del cineasta durante il 1975, quando aveva 13 anni e venne deportato dai khmer rossi. L’immagine mancante rappresenta un genocidio che ha lasciato pochissime prove e immagini, se non quelle dettate dalla propaganda.
Per questo il regista sceglie di raccontare le vicende attraverso diorami e piccole statuette, muovendole delicatamente per rappresentare la violenza. Questi, sono alternati da immagini del tempo, osservando così la dittatura da due diverse prospettive. A prima vista, quest’opera risulta sicuramente straniante, ma acquisisce sempre più forza. La voce fuori campo è quella del regista, che ci porta a riflettere su una tragedia terribile, continuando la ricerca di questa immagine mancante, ricostruendola e riproducendola. In questo modo, dice, sarà possibile non dimenticare l’orrore.

4. Per primo hanno ucciso mio padre
Film Netflix di Angelina Jolie ambientato in Cambogia e con soli attori locali, tratto dal libro Il lungo nastro rosso della scrittrice cambogiana Loung Ung. La scrittrice, infatti, ha vissuto gli anni del regime di Pol Pot, assistendo alle sue crudeltà e al genocidio. La protagonista del film stesso, infatti, è Luong, una bambina che vive insieme alla sua famiglia. Suo padre, funzionario governativo, si rende conto che nel paese ci sono due forze opposte politiche che lo stanno lacerando, il presidente Lon Nol e gli USA. Dall’altra parte, invece, ci sono i khmer rossi, un’organizzazione di stampo comunista che si vuole opporre al governo e purificare il paese.
In questo film ambientato in Cambogia, assistiamo all’invasione di Phnom Penh per loro mano, facendo evacuare la città e anche la famiglia di Loung. Per evitare persecuzioni, la sua famiglia scappa da città in città, camuffandosi da operai. Finiranno però anche loro in un campo di lavoro del folle regime, perdendo ogni cosa e obbligati a venerare l’Angkar, unica divinità permessa. Un giorno, suo padre viene allontanato e giustiziato, mentre i fratelli vengono obbligati ad entrare nell’esercito e mandati al fronte. La madre, quindi, fa disperdere i tre figli minori. Luong fugge con sua sorella, passando in vari campi di lavoro, finendo nella guerriglia. Qui imparerà a combattere. Da questa prospettiva del cinema della Cambogia, ci sarà possibile osservare il dolore di un popolo attraverso gli occhi della piccola Luong.

5.Urla del silenzio
Se desiderate un altro film per scoprire la guerra civile in Cambogia attraverso il suo cinema, vi consigliamo Urla del silenzio, di Roland Joffé uscito nel 1984. Lungometraggio intenso e debutto alla regia per il britannico Joffé che firma una pellicola cruda e allo stesso tempo commuovente, rievocando i giorni folli sotto la dittatura dei Khmer rossi in seguito all’evacuazione USA nel 1975. La pellicola, inoltre, è tratta dal libro ambientato in Cambogia omonimo, frutto della corrispondenza di un giornalista del New York Times da Phnom Penh. Anche questo film girato in Cambogia parla del corrispondente Schanberg e di Dith Pran, suo reporter in loco durante gli anni ’70 durante il regime di Pol Pot.
Dith Pran riesce a salvare dal genocidio Schanberg, portandolo all’ambasciata francese nel 1975, prima che i Khmer rossi iniziarono la caccia a stranieri e intallettuali per purificare la razza. Il giornalista riesce a mettersi in salvo, tornando negli Usa, mentre il suo assistente cambogiano viene catturato, finendo in un campo di lavoro. Dopo anni, Dith riesce a fuggire in Thailandia, rifugiandosi in un campo profughi mettendosi finalmente in contatto con Schonberg. Il giornalista lo aiuterà quindi a raggiungere gli Usa. Questo film ambientato in Cambogia vinse ben tre Oscar con sette nomination ed è stato inserito nella lista dei migliori 100 film inglesi del XX secolo.

6. Lara Croft – Tomb Raider
Avventura pura per questa pellicola del cinema ambientato in parte in Cambogia Lara Croft – Tomb Raider del 2001, diretto da Simon West è tratto dal popolare videogame e vede come iconica protagonista Angelina Jolie. La storia dell’eroina-archeologa parte dall’Inghilterra. Qui nel suo maniero, vive con il magiordomo e l’assistente Bryce, sottoponendosi ad estenuanti allenamenti per cercare di dimenticare la sua infanzia. Intanto, a Venezia gli Illuminati cercano una chiave perduta, un antico manufatto, da usare durante un’eclissi totale solare. Lara, ancora inconsapevole di ciò, trova a casa sua un reperto misterioso. Si reca quindi dal dottor Wilson per una valutazione, dove incontrerà anche un suo ex collega e fidanzato, Alex. La stessa notte, dei mercenari irrompono in casa sua, rubandole il manufatto.
Il giorno seguente, Lara riceve una lettera di suo padre deceduto, che aveva programmato di farle avere proprio in quel momento. Scoprirà così il mistero dell’artefatto rubato. Una metà si trova in Cambogia, mentre l’altra in Siberia. Lara parte quindi per la Cambogia sulle tracce della prima metà all’interno dei templi di Angkor. In particolare, la location di questo film ambientato in Cambogia è il tempio di Ta Prohm, popolare luogo proprio per il suo aspetto. Infatti, è stato volutamente lasciato nelle condizioni originali, completamente immerso nella giungla e invaso dagli alberi, che hanno preso il sopravvento anche sopra la struttura stessa. Grazie alla popolarità regalata da questo film, anche i locali lo chiamano il tempio di Tomb Raider!

7. Funan
Tra i film ambientati in Cambogia, troviamo anche questo piccolo gioiello di animazione di Denis Do e Magali Pouzol del 2018. Denis Do, nato in Francia, ha radici cinesi e cambogiane. Il film è stato infatti volutamente realizzato da lui grazie alle memorie di sua madre e alle sue ricerche sulla storia della sua famiglia in Cambogia. Inoltre, la figura della madre del regista è anche quella della protagonista di questo cartone. A Phnom Penh vive Chou con il marito Khuon e i figli. Intorno a loro, si trova anche la loro numerosa famiglia, la nonna e il fratello. Nel 1975, però, i Khmer rossi arrivano in città e rovesciano il governo. La famiglia quindi si trova costretta ad abbandonare la città, compiendo un viaggio estenuante e vengono separati.
A Chou viene vietato di cercare la famiglia, vagando di città in città. Presto, si renderà conto che suo cugino Sok si è unito ai Khmer rossi. Chou, dopo essere stata portata in un campo di lavoro, chiede notizie del figlio, ma le viene unicamente detto che si trova in un campo differente e che non potrà vederlo. Questo film sulla Cambogia, parla del coraggio di una madre per ritrovare suo figlio di soli quattro anni, strappato dalle sue mani. Il suo mondo si distrugge, ma comunque non perderà le speranze, andando anche contro le cattiverie del regime. Una pellicola crudele, pur essendo un cartone, capace di commuovere profondamente anche grazie alla bravura posta nella sua realizzazione artistica.

8. Same same but different
Film tedesco di Detlev Buck del 2009 ambientato in Cambogia e girato anche in parte in Thailandia, Same same but different è una delicata storia d’amore e ostacoli. La sceneggiatura, inoltre, è tratta da una rivista autobiografica scritta nel 2006 da Benjamin Prüfer, il protagonista, e pubblicata l’anno dopo come romanzo. Il protagonista del film è Benjamin, ragazzo tedesco che decide di partire con il suo miglior amico alla scoperta dell’Asia. Una volta raggiunta la capitale della Cambogia, Phnom Penh, farà il suo incontro con la bella Sreykeo, innamorandosene da subito. Dopo aver passato insieme la prima notte, Benjamin viene a sapere che Sreykeo mantiene la sua famiglia lavorando come intrattenitrice in un bar locale.
Inoltre, la ragazza è anche sieropositiva. Una prospettiva che inizialmente spaventa il ragazzo, ma la voglia di stare insieme a lei ed esplorare le meraviglie della Cambogia ha la meglio. Sreykeo, infatti, gli permetterà di modificare la sua visione complessiva del mondo, allargando i suoi orizzonti e scoprendo le meraviglie di quella terra. Una volta tornato in Germania, infatti, si rende presto conto che la storia con Sreykeo non era solo un’avventura, ma amore vero, e decide che farà di tutto per tornare da lei. Questo film ambientato in Cambogia, inoltre, è tratto da una storia vera. Una storia che parla del vero amore, che va oltre ogni distanza e problema.

9. Enemies of the people
Un altro documentario per scoprire il passato della Cambogia attraverso l’occhio del cinema, Enemies of the people è una produzione inglese-cambogiana del 2009 di Rob Lemkin e Thet Sambath. In questo docu-film, il regista Sambath indaga sulla verità che riguarda i numerosi campi di sterminio cambogiani. Luoghi terribili, dove tra il 1975 e il 1979 vennero uccise dai khmer rossi oltre un milione di persone e qui sempre furono sepolte durante la guerra civile. Il genocidio cambogiano viene trattato in questo film attraverso interviste a ex funzionari del governo dei khmer rossi, come a un anziano leader che sopravvisse al regime. Tra le vittime del genocidio, racconta il regista, c’era anche la sua famiglia, e nelle sue parole c’è tutto il dolore di chi non comprende come ci si possa uccidere tra compatrioti e fratelli.
Solo nel 1999 trovò il coraggio per fare queste interviste, chiedendo spiegazioni direttamente agli ex funzionari del governo di Pol Pot. Prima di questo momento, nessuno di loro aveva ammesso gli omicidi avvenuti. Nel 2001 riuscì a incontrare anche il vice di Pol Pot, Nuon Chea, noto Numero Due del governo. Gli fece visita ogni settimana, per ben tre anni. Pur essendo una prova tangibile del genocidio, registi e produttori hanno rifiutato di depositarlo in tribunale, non andando contro l’intesa raggiunta con gli ex funzionari e le varie fonti intervistate. Ciò, naturalmente, ha portato a varie critiche per questa pellicola.

10. Poppy Goes to Hollywood
Mony è una ragazzo giovane e non troppo sveglio che passa le sue giornate a perdere tempo tra le strade di Phnom Penh. Un giorno, però, la sua vita cambierà per sempre quando assisterà a un omicidio. Questo tragico evento la costringerà ad andare a rifugiarsi da suo fratello, che lavora come Drag Queen in un club della capitale. Con il fratello e i suoi amici artisti, decide di travestirsi anche lui da ballerino per non farsi scoprire dagli assassini, cambiando nome in Poppy e nascondendosi a Hollywood: un night club fatiscente che si trova nella campagna cambogiana. Mentre Mony cercherà di adattarsi alla nuova identità di Poppy, alle sue calcagna ci saranno la mafia locale e la polizia, dando vita a un film girato in Cambogia divertente e sopra le righe.
Il popolo khmer, infatti, ama le commedie e i film divertenti, ma questo film di Sok Visal ha anche il compito di far riflettere sul tema dei ladyboy, portandoli sotto una luce diversa, positiva e ironica. Inoltre, tratta il tema del coming out con la famiglia, osservandolo tra il rapporto con Mony e suo fratello.

In Viaggio sui Set del Cinema della Cambogia
Se arrivati a questo punto non vedete l’ora di partire per un viaggio in Cambogia è il momento di organizzarsi e di scoprire i migliori itinerari lungo le location del cinema in questo paese:
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Tour di Gruppo: Cambogia d’Incanto
Itinerario: Phnom Penh, Battambang, Siem Reap, Angkor Wat, Tonle Sap.
Durata: 10 giorni - 7 notti
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Codice: CAARCH1101
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Gran Tour Vietnam e Cambogia
Itinerario: Hanoi, Baia di Halong, Hoi An, Hué, Saigon, Siem Reap, Angkor Wat.
Durata: 15 giorni - 12 notti
Partenze Confermate
Codice: VIARCH1206
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Gran Tour Vietnam Laos Cambogia
Itinerario: Luang Prabang, Hanoi, Baia di Halong, Ho Chi Minh, Angkor Wat.
Durata: 18 giorni - 15 notti
Partenze Confermate
Codice: VIARCH1904
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