La Storia dell’Indonesia
La storia dell’Indonesia è importante per comprendere con un riassunto in breve il passato e il presente di uno dei paesi più affascianti al mondo. L’arcipelago indonesiano è popolato fin dall’antichità. Sull’Isola di Giava sono stati trovati, infatti, resti di un ominide preistorico e, anche a Sumatra, sono presenti testimonianze di società antichissime. Inoltre, questo Paese fu culla di prosperi regni buddisti e induisti. Durante i secoli fu sempre al centro di un forte interesse commerciale, iniziando scambi con molti paesi, come la Cina e i paesi arabi, ma anche le grandi potenze europee. Oggi, sul suo immenso territorio sono presenti moltissimi gruppi religiosi ed etnici, ma andiamo a scoprire in breve la sua storia per comprendere meglio il Paese durante il nostro Viaggio in Indonesia!
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La Storia dell’Indonesia
Per comprendere il presente è importante conoscere il passato, quindi andiamo a vedere la storia del paese grazie a un riassunto. Situata tra sud-est asiatico e Oceania, crocevia fin dall’antichità di numerosi commerci navali tra gli oceani, l’Indonesia oggi è il quarto paese più popoloso del mondo e il secondo per biodiversità con 8.000 isole abitate, per un totale di 18.000 che compongono questo immenso stato arcipelago. Questo vasto arcipelago è abitato fin da tempi antichissimi. Com’è stato possibile stabilire da numerosi resti trovati tra Sumatra e Giava, fin dai primi anni dopo Cristo le dinastie indonesiane adottarono il modello dell’India per politica, cultura e religione. In questo modo, nacquero i primi regni buddisti e induisti.
Dal VII secolo si sviluppa l’interesse commerciale per il paese, iniziando gli scambi con India, Cina e mercanti arabi. Inoltre, dal XVI secolo Inghilterra, Portogallo, Olanda e Francia iniziarono battaglie per il monopolio e le risorse dell’arcipelago. Dopo tre secoli di dominio olandese, il Paese riuscì a ottenere solo dopo la II Guerra Mondiale l’indipendenza nel 1945. La storia moderna dell’Indonesia in breve è movimentata per via della strada non semplice verso la democratizzazione, i cambiamenti economici e i disastri naturali che l’hanno colpita. Essendo un territorio estremamente frammentato, qui troviamo tantissime religioni, culture ed etnie. Il motto indonesiano è proprio l’Unità della diversità. Andiamo a scoprire la storia in breve dell’Indonesia grazie al nostro riassunto!
Le fasi
Periodo | Epoche Storiche |
---|---|
Preistoria | 500.000 anni – 425 a.C. |
Regno di Srivijaya | VII – XIV secolo |
Regno di Majapahit | XIV – XV secolo |
Era coloniale | 1602 – 1945 |
Guerra d’indipendenza indonesiana | 1945 – 1949 |
Repubblica d’Indonesia | 1950 – … |
La preistoria
L’area che oggi consideriamo Indonesia, secondo gli storici si formò nel pleistocene, quando era ancora collegata al continente asiatico. Le prime tracce umane nel territorio sono rinvenute sull’isola di Giava. Qui, infatti, viveva l’uomo di Giava più di 500.000 anni fa. Sull’isola di Flores, inoltre, hanno recentemente rinvenuto i resti dell’ominide Homo floresiensis, risalente a più di 18.000 anni fa, quando fece la sua comparsa anche l’homo sapiens. L’arcipelago indonesiano divenne come lo conosciamo oggi solo in seguito al disgelo dell’era glaciale. I primi scritti a riguardo arrivano da storici indiani, che lo chiamarono regno di awa Dwipa Hindu, considerando le isole di Sumatra e Giava verso il 200 a.C. Nel V secolo circa, invece, in Giava occidentale si stabilì il regno di Tamura e il buddismo divenne la religione prevalente sull’isola dal 425.

I primi imperi
Mentre l’Europa attraversava il suo Rinascimento, Sumatra e Giava avevano alle spalle due civiltà importanti da un millennio, altamente civilizzate. Per controllare le rotte commerciali e di navigazione sullo stretto di Malacca, dal VII al XIV secolo si sviluppò il regno di Srivijaya, di religione buddhista. Nella zona sud di Sumatra, verso il 670 la capitale era Palembang. Durante il suo momento di massimo splendore, il regno di Srivijaya controllò in parte anche la penisola malese e la parte occidentale di Giava. Nello stesso periodo storico, al centro dell’isola di Giava iniziava il dominio del regno Śailendra. Fu questo dominio di religione indù, inoltre, a far costruire il complesso templare di Borobudur.
Nel XIV secolo si sviluppò il regno di Majapahit, sempre induista e a Giava, ma a oriente. Il sovrano Gajah Mada, a cui è attribuita anche l’unificazione dell’arcipelago indonesiano, dal 1331 al 1364 durante la storia dell’Indonesia riassunta, fu un importante sovrano dell’impero. Strinse alleanze con l’arcipelago malese e, tra le sue principali opere si hanno un poema epico, tra le prime tracce di letteratura dell’Indonesia, e le prime leggi codificate. Nel XII secolo, per via dei commerci con i popoli arabi, l’Islam arrivò nel paese. Nel XVI secolo sostituì l’induismo a Sumatra e Giava, mentre a Bali rimase la religione principale. Tra XVI e XVII secolo, arrivarono nella zona orientale dell’arcipelago molti missionari cristiani e islamici. La zona del Borneo indonesiano, invece, mantenne l’induismo fino al XVII secolo.
Il regno di Srivijaya
Antico regno malay presente in parte della penisola malese e sull’isola di Sumatra nato nel VII secolo, il regno creato sotto il sovrano Srivijaya fu molto importante anche per il sud-est asiatico. Il sovrano è presente inoltre in numerosi scritti cinesi della dinastia Tang e successivamente di quella Song, mentre a Giava dominava la dinastia Salendrea. Questo regno secondo le testimonianze terminò nel XIII secolo, in seguito alle numerose invasioni da Giava. Più grande anche del sultanato di Sambas, fu il maggior stato mai esistito tra Borneo e Indonesia raggiungendo nel 1.200 d.C. i 1.200.000 km² di espansione.

Il regno dei Sailendra
Nel 750 nacque a Giava il regno della dinastia Sailendra, o Shailendra, cioè il signore della montagna. Questo regno si affermò dopo il regno di Funan, prima nella zona del sud-est asiatico. Venendo sconfitti nel secolo successivo, lasciarono la terra natia e presero il potere sull’impero Srivijaya dal XIII secolo. Sotto il regno dei Sailendra, l’isola di Giava raggiunse il suo picco artistico e culturale, introducendo come religione il Buddhismo Mahāyāna. Tra le più importanti realizzazioni architettoniche realizzate sotto questo impero, ancora oggi possiamo ammirare il Patrimonio UNESCO dell’Umanità di Borobudur.
Non abbiamo molte notizie riguardo a questo regno importantissimo per la storia del paese ma, anche se in breve, ci sono molte iscrizioni ritrovate tra la penisola malese e Giava e resoconti cinesi dei Tang. Per quanto riguarda il riassunto della storia del paese, sono molto contraddittorie le notizie degli storici su questa dinastia e il relativo periodo storico.

Il dominio di Majapahit
Dal 1293, nella zona orientale di Giava, durante la storia in breve dell’Indonesia, nasce il regno di Majapahit. La sua capitale era Trowulan, oggi nei pressi dell’attuale Mojokerto. Sorto sulle ceneri del sultanato di Sambas, di cui prima era vassallo, e del potente regno di Srivijaya, questo di Majapahit divenne tra i più potenti in tutta l’Indonesia, con un’estensione di oltre 410.000 km² e oltre 20 stati vassalli e 98 tributari. L’influenza del suo dominio raggiunse anche la Nuova Guinea.
Gli effettivi confini di questo regno, ancora oggi, non sono ben chiari e, probabilmente, molti vassalli mantennero la loro autonomia territoriale, pagando unicamente dei tributi. Molto probabilmente, però, il dominio e la forza Majapahit era dovuto al potere che esercitava via mare sul territorio indonesiano per via della talassocrazia, venendo così chiamato Il regno del Mare. Il regno durò fino al 1520 a causa dell’arrivo dei sultanati di Mataram, Pajang e Demak.

Il Periodo coloniale
In seguito alla caduta dell’Impero Majapahit, il territorio durante la storia dell’Indonesia in breve, come visto in questo riassunto, subì vari frazionamenti. Questa situazione creò un terreno fertile per l’arrivo degli olandesi nel 1602, che lentamente si stabilirono nell’arcipelago. Solo Timor venne colonizzata invece dai portoghesi, rimanendo sotto la loro legislatura fino al 1975, in seguito alla sua invasione, diventando Timor Est. Un esponente della Compagnia delle Indie Olandesi Orientale, nel 1609 firmò con l’allora re Sambas, Saboa Tangan, un patto commerciale, iniziando l’insediamento l’anno successivo. Per più di 300 anni i Paesi Bassi controllarono l’Indonesia durante la sua storia in breve, solo con un’interruzione dopo la guerra con gli inglesi per il dominio su Giava.
Durante il dominio olandese dell’Indonesia, la compagnia delle Indie orientali divenne la potenza coloniale più forte al mondo. Intanto, dal XVII al XVIII secolo, il sultanato di Sambas divenne il più grande impero dell’arcipelago, inglobato però nel 1802 dal protettorato olandese. Durante gli inizi del XX secolo, si creò in poco tempo un fervido movimento per l’indipendenza indonesiano, sviluppandosi a cavallo delle due guerre mondiali.

Il sultanato di Sambas
Nato inizialmente dalla dinastia Majapahait sotto il governatore Sepudak che, nel XVI secolo si tolse dal potere del sultano, sfruttando la crisi interna dell’Impero. Il secondo Raja, Timbang Paseban, favorì la crescita di questo sultanato, spostando la popolazione nelle zone centrali, più fertili. Dal XVII al XVIII secolo il sultanato di Sambas riuscì nell’impresa di inglobare i sette sultanati allora presenti e altri piccoli stati, portando le sue conquiste in Indonesia. Durante il suo periodo di massimo splendore il suo territorio arrivava fino al Borneo e aveva un’egemonia militare.
La seconda Guerra Mondiale
I Paesi Bassi, durante il maggio del 1940, si arresero a Hitler e alla Germania nazista. Le indie olandesi, tra cui il territorio indonesiano, vennero dichiarate sotto assedio e, nel luglio dello stesso anno, le esportazioni precedentemente della Compagnia delle Indie Olandesi, vennero prese dal Giappone, Inghilterra e Stati Uniti. Nel 1945 il Giappone decise di organizzare il BPUPKI, il comitato per l’indipendenza indonesiana, contrastando l’individualismo e aiutando l’integrazione di una nazione ancora profondamente divisa. Invece, Muhammad Yamin dichiarò che la nuova nazione doveva richiedere il Timor portoghese, Malaya e Sabah; precedentemente territorio delle indie olandesi orientali. Nell’agosto nel 1945 alcuni esponenti del comitato per l’indipendenza incontrarono in Vietnam il maresciallo giapponese Hisaichi Terauchi.
Presero l’accordo che, anche se il potere giapponese stava terminando, l’indipendenza indonesiana sarebbe stata annunciata il 24 agosto del 1945. Ma non fu questa la data più importante per la storia del paese, come vedremo in questo riassunto.

Il dopoguerra per l’Indonesia
Sapendo che le forze giapponesi sarebbero crollate prima di poter proclamare l’indipendenza dell’Indonesia, il politico Kusno Sosrodihardjo, conosciuto anche come Sukarno, lesse la dichiarazione d’indipendenza, Proklamasi. Le sue parole si sparsero velocemente per il paese, mentre le forze militari indonesiane, gli studenti e il popolo si unirono per difendere Sukarno e la sua residenza. Sukarno, nel 29 agosto del 1945 venne proclamato primo presidente durante la storia del paese e come suo vice Mohammad Hatta. La costituzione era già stata scritta nei giorni precedenti l’evento e il BPUPKI divenne il Comitato nazionale indonesiano centrale, il KNIP.
Divenne un ente governante temporaneo, attendendo le regolari elezioni. Il 31 agosto il KNIP proclamò il nuovo governo e la Nuova Repubblica dell’Indonesia. Era composta da 8 province, tra cui Borneo, Giava centrale e occidentale, Sumatra e Sulawesi. L’Olanda provò più volte a riprendere il controllo durante la storia del paese, ma trovò nell’arcipelago una dura resistenza. In seguito a 4 anni di trattative e guerre, nel 1949 la regina d’Olanda Giuliana prese la decisione di spostare al governo federale indonesiano la sovranità. L’Indonesia, nel 1950, entrò a far parte delle Nazioni Unite.

La storia dell’Indonesia riassunta dal 1950
In breve, la storia indonesiana dopo la sua indipendenza e priva della sovranità olandese fu costellata da tensioni militare interne. Soprattutto a causa dei conflitti tra la giunta militare e il partito comunista, fin ad arrivare al 30 settembre del 1965, con un colpo di stato fallito, provocando la morte di 6 generali. Il Generale Suharto, quindi, organizzò immediatamente un contro-colpo, arrivando al triste evento dell’uccisione di milioni di indonesiani appartenenti al partito comunista. Suharto nel 1967 ottiene la presidenza, portando l’Indonesia nella sua storia contemporanea.
In questo momento, inoltre, i paesi stranieri iniziano a investire fortemente nelle risorse dell’Indonesia, permettendo anche la sua crescita economica e lo sviluppo dei decenni successivi, aprendosi anche al turismo internazionale. A causa di una grande crisi finanziaria nel sud-est asiatico, però, anche l’economia indonesiana subisce un crollo di un anno nel 1997. Ciò portò ad aumentare il malcontento, anche verso l’operato di Suharto e arrivarono le accuse di corruzione, portando alle sue dimissioni nel 1998. Iniziarono a Timor est numerose rivolte nel 1999, venendo placate con dure repressioni da Jakarta, portando all’arrivo delle Nazioni Unite.

Il secondo presidente, Suharto
Nel riassunto della storia dell’Indonesia in breve, sono presenti momenti molto duri, come durante la presidenza di Suharto. Conosciuto come Haji Mohammad Suharto, è stato un generale e terribile dittatore per l’Indonesia, oltre che il secondo presidente. Prese il potere con un colpo di stato contro il presidente Sukarno nel 1965, dando le dimissione per accuse e malcontento popolare nel 1998. Gli anni sotto il suo potere sono ricordati per le stragi di massa e la repressione. Infatti, Suharto utilizzò a suo vantaggio la crescita economica indonesiana per arricchire le sue tasche e quelle dei collaboratori, sfruttando monopoli di stato e meccanismi di corruzione.
I suoi oppositori erano duramente perseguitati e usava il controllo delle forze militari dove iniziarono rivolte. Si stima che circa 3 milioni di oppositori, tali o simpatizzanti, ma anche minoranze, vennero uccise durante quello che è considerato il genocidio indonesiano. Suharto, inoltre, agì grazie ai sostenitori del suo regime, Inghilterra e Stati Uniti, in quanto il partito comunista indonesiano era uno con i maggiori iscritti al mondo.

Gli anni 2000
In seguito all’11 settembre 2001, il Pentagono ha deciso di unire le forze con l’Indonesia per contrastare il terrorismo internazionale. Nel 2002, Timor est venne proclamato indipendente grazie al suo leader indipendentista Xanana. Purtroppo ancora oggi la storia del paese è caratterizzata da crisi interne, soprattutto per le risorse e l’indipendenza di alcune zone. I ribelli di Aceh nel 2002 hanno accettato una tregua a Ginevra, non terminando comunque le tensioni.
Vennero introdotte molte riforme, come le elezioni presidenziali dirette, avvenute la prima volta nel 2004. Oggi, l’economia dell’Indonesia è supportata in gran parte dal turismo, ma sicuramente non aiutata dai malcontenti interni, dovuti alla presenza di una matrice terroristica e dai cataclismi naturali, come lo tsunami del 2004. Nel 2005, inoltre, avvennero scontri per il controllo delle risorse tra Indonesia e Malesia; rendendo anche la storia recente dell’Indonesia in breve costellata da eventi non sempre felici.

L’indonesia oggi
Oggi, l’Indonesia è una repubblica presidenziale multipartitica. La costituzione approvata nel 1945 venne ridisegnata nel 1998, in seguito alla rivoluzione indonesiana dopo il ritiro di Suharto. Il suo attuale presidente è Joko Widodo. La repubblica d’Indonesia è composta da oltre 17.500 isole, di cui circa 8.000 abitate, ed è il maggior stato-arcipelago al mondo. Inoltre, è anche il quarto paese più popolato, dopo Stati Uniti, India e Cina. La sua capitale è Jakarta, sull’isola di Giava. Considerando la sua vastità territoriale e le numerose etnie presenti, che si sono succedute sul territorio durante il riassunto dell’Indonesia che abbiamo visto in breve, nell’arcipelago troviamo vari gruppi religiosi e linguistici, pur essendo quello di Giava il gruppo predominante.
La lingua nazionale è l’indonesiano è lo stato si basa sul concetto di unità oltre le differenze, Bhinneka tunggal ika; cioè Uniti nelle diversità. Pur essendo un paese dove ancora oggi vivono molti contrasti, è ricco anche di incredibili meraviglie paesaggistiche e siti storici di estrema importanza, retaggio degli antichi imperi presenti nel riassunto della storia del paese. Un paese meraviglioso e tra i più ricchi di biodiversità al mondo, soprattutto per via della sua posizione tra Oceania e sud-est asiatico. Una delle mete più ambite dai viaggiatori, che ogni anno si recano qui per ammirare le sue meraviglie, che aspettano solo di essere scoperte!

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