Il Sito Archeologico di Olimpia in Grecia
Olimpia, probabilmente, è il Sito Archeologico e città della Grecia più ricca di fascino. Questo è infatti il luogo di nascita delle Olimpiadi ed era in grado di unificare tutte le poleis greche, anche quelle in perenne lotta tra di loro. L’antica città di Olimpia era dunque il vero cuore della Grecia Classica, dove discipline sportive, religione e politica si mischiavano in un’unica cosa, unendo anche città molto lontane. In questo articolo vi guideremo quindi alla scoperta del Sito Archeologico di Olimpia durante un viaggio in Grecia, e scopriremo la storia e la leggenda di questo incredibile patrimonio greco.
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- Il Sito Archeologico di Olimpia in Breve, le Info Utili
- Dove si trova Olimpia
- Il Video della Visita al Sito Archeologico di Olimpia
- Storia di Olimpia
- La Mappa di Olimpia
- Cosa Vedere a Olimpia
- A Ovest del Recinto Sacro
- A Sud del Recinto Sacro
- Altis
- A Est del Recinto Sacro
- Museo Archeologico di Olimpia
- Visita al Sito Archeologico di Olimpia, FAQ
- Il nostro consiglio per la visita di Olimpia
- Viaggi Consigliati alla Scoperta di Olimpia e la Grecia Classica
Il Sito Archeologico di Olimpia in Breve, le Info Utili
Indirizzo | Archaia Olympia 270 65, Grecia |
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Numero | +30 2624 02 25 17 |
Sito internet | www.odysseus.culture.gr |
Come arrivare | Da Atene: Imboccare la E94 in direzione di Corinto e uscire sulla E65 in direzione di Tripoli. Dopodiché imboccare la EO33 fino a Olympia. Da Patrasso: Imboccare la EO33 e continuare per circa 90 km. Dopodiché svoltare a destra in direzione di Olympia. Da Kalamata: Prendere la E65 in direzione di Tripoli e uscire a Tsakona. Dopodiché proseguire sulla E55 fino a Kalo Nero e seguire le indicazioni per Olympia. |
Orari di Apertura | Estate: Dalle 08.00 alle 17.00 Inverno: Dalle 08.00 alle 15.30 |
Prezzo | 12€ intero, 6€ ridotto |
Consiglio | Visitare di mattina presto per godersi il sito con calma e dedicare il pomeriggio ai siti nei dintorni. |
Dove si trova Olimpia
L’antica città di Olimpia si trova nella Regione dell’Elide, lungo la costa occidentale del Peloponneso e a 100 chilometri dalla città di Patrasso. Il Sito Archeologico di Olimpia sorge dunque sulle rive del fiume Alfeo e ai piedi del Monte Crono. Circondato da verdi colline e boschi rigogliosi, si differenzia dalle altre zone del Peloponneso. Questo fatto potrebbe essere stato determinante per la scelta di Olimpia come luogo sacro venerato da tutti i greci.
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Il Video della Visita al Sito Archeologico di Olimpia
Di seguito, il video del nostro team Arché Travel in visita Sito Archeologico di Olimpia durante il nostro Tour Grecia Classica e Meteore, alla scoperta della Grecia Continentale più autentica.
La Culla delle Olimpiadi
L’antica città di Olimpia è conosciuta in tutto il mondo per i celebri giochi olimpici. L’importanza che questa competizione ricopriva nell’antichità è davvero notevole. Infatti, gli antichi consideravano questo evento così importante da misurare il tempo a partire dalla data della prima Olimpiade, il 776 a.C. Inoltre, i giochi olimpici muovevano persone da ogni angolo della Grecia, che potevano attraversare senza pericoli anche le città nemiche, grazie alla cosiddetta tregua olimpica.
Ad ogni modo, è importante sottolineare quanto questa competizione atletica fosse prima di tutto una celebrazione religiosa in onore degli dei, con tanto di cerimonie e sacrifici prima di ogni gara. Pertanto, ogni possibile imbroglio non era tollerato e la lealtà era un requisito fondamentale.

Storia di Olimpia
Nata in epoca arcaica come bosco sacro, Olimpia si sviluppò in età classica come un santuario unico nel suo genere. Infatti, ancora oggi stupisce come in un mondo come quello antico, fatto di guerre e dispute tra città-stato, si fosse arrivati a concepire un luogo che potesse unificare poleis da sempre rivali.
Olimpia era quindi uno straordinario collante che riuniva diversi popoli, ma anche un’occasione per far valere la propria forza e il proprio carisma. Se infatti oggi sportività significa accettare la sconfitta, all’epoca vincere era l’unica cosa che contava.
Ma vediamo ora quali sono le principali tappe della storia di Olimpia!
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Età Arcaica
L’area in cui sorge l’attuale sito archeologico di Olimpia era abitata sin dai tempi del Neolitico. Infatti, la zona era considerata sacra già in epoca preistorica, come testimoniano alcuni reperti rinvenuti sul sito. Si presume quindi che la scelta di questo luogo come centro spirituale e religioso di tutto il mondo greco non fosse casuale, ma strettamente legato all’epoca arcaica.
Molti sono i miti e le leggende che raccontano la storia di Olimpia, ma seguendo il filo logico della storia possiamo affermare che questo insediamento ebbe un’evoluzione piuttosto lineare. Tuttavia, l’introduzione del culto di Zeus risale al IX secolo a.C., in epoca micenea.
In effetti, i reperti rinvenuti nel sito archeologico testimoniano l’importanza del santuario in questo periodo e fanno pensare ad alcune arcaiche competizioni sportive a cui parteciparono anche le città vicine.

Nascita e Sviluppo di Olimpia
Come abbiamo detto, l’origine del culto di Zeus risale al IX secolo a.C., ma i primi giochi in suo onore furono celebrati nel 776 a.C. In quell’occasione Ifito, re dell’Elide, Cleostene, re di Pisa, e Licurgo, re di Sparta, diedero vita a una tradizione sacra destinata a diventare un simbolo per tutto il mondo moderno.
Quindi, a partire dal VII secolo a.C., furono costruiti i primi edifici monumentali all’interno dell’Altis, il cosiddetto recinto sacro. Ma l’epoca di maggiore splendore per il santuario si attesta tra il V e il IV secolo a.C. In questo periodo vennero infatti costruiti il Tempio di Zeus e altri importanti tesori olimpici.
Bisogna considerare inoltre che in principio parteciparono ai giochi solamente le città situate nell’attuale Grecia, ma che successivamente anche città come Siracusa, Crotone, Akragas, e addirittura città romane e fenicie, inviarono i loro atleti per ottenere il prestigio di cui necessitavano. Infatti, a tutti era consentito accedere liberamente al santuario in occasione dei giochi. Pertanto, questa volontà di rendere il luogo sacro e inviolabile, contribuì alla conservazione del santuario, dei suoi edifici e della manifestazione.

Età Ellenistica e Romana
Alla fine della Guerra del Peloponneso, avvenuta nel 404 a.C., numerose questioni tra le varie città-stato della Grecia rimasero irrisolte. Infatti, tra chi si era schierato con Atene e chi con Sparta, le rivalità si fecero sempre più accese intaccando così anche i giochi olimpici. Pertanto, numerosi atleti iniziarono ad infrangere il regolamento venendo seriamente condannati e scomunicati.
Olimpia divenne così utilizzata per scopi politici, perdendo lentamente la sua sacralità. In età ellenistica questa tendenza continuò, come dimostra l’edificazione del Philippeion all’interno del recinto sacro per onorare la famiglia macedone.
Alla morte di Alessandro Magno seguirono anni d’instabilità che portarono al danneggiamento del santuario e alla costruzione di nuovi edifici. Infine, sotto l’Impero Romano vennero costruite lussuose ville per permettere ai governanti di assistere ai giochi. Tuttavia, la manifestazione divenne un semplice spettacolo d’intrattenimento, perdendo così il suo significato religioso e filosofico.

Distruzione e Abbandono di Olimpia
Con l’avvento del cristianesimo, Olimpia perse tutto il suo antico splendore. Infatti, l’imperatore bizantino Teodosio I ordinò la soppressione dei giochi olimpici, considerati pagani e superstiziosi. Più tardi, nel 426 d.C., Teodosio II fece incendiare il Tempio di Zeus facendo cadere nel dimenticatoio l’antica Olimpia. Infine, terremoti e alluvioni seppellirono i suoi monumenti fino alla loro riscoperta nel XVIII secolo.

La Mappa di Olimpia
Ora che conosciamo la storia di Olimpia e il suo ruolo centrale nella Grecia classica, vediamo insieme la mappa del sito archeologico.
Dunque, Olimpia ruotava attorno all’Altis, cioè il recinto sacro in cui si ergeva il santuario. A nord del recinto sorge il Monte Crono, mentre sul lato occidentale e meridionale furono costruiti edifici di vario genere. Infine, a est dell’Altis venne costruito lo stadio, il fulcro dei giochi.

Cosa Vedere a Olimpia
Dopo aver consultato la mappa di Olimpia, vi guidiamo ora passo per passo tra i monumenti del sito archeologico. Dunque, seguendo il percorso che si snoda dall’ingresso principale, scopriamo i vari edifici che componevano l’antica Olimpia.
A Ovest del Recinto Sacro
Accedendo dall’attuale ingresso del sito archeologico, si giunge alle rovine che si trovavano nella sezione occidentale del recinto sacro. Questa zona è quindi delimitata da una parte dall’Altis e dall’altra dal fiume Cladeo, ed era adibita ai servizi e agli alloggi per visitatori, atleti e sacerdoti.
Vediamo dunque cosa vedere in questa sezione di Olimpia.
Prytaneion
Il primo edificio che si incontra era di vitale importanza per la città di Olimpia e per la Grecia intera. Infatti, il Prytaneion era la sede del governo locale. In questo luogo venivano prese le decisioni del santuario e sui giochi che si svolgevano ogni quattro anni. Al suo interno, si ergeva l’altare con il fuoco sacro che doveva rimanere sempre acceso in onore della Dea Era.

Ginnasio
Di fronte venne costruito invece il Ginnasio, l’edificio dedicato agli allenamenti degli atleti. Lungo 220 metri e largo 120 metri, era composto da due piste per la corsa. Infatti, una si trovava all’aperto, mentre la seconda era al suo fianco ma costruita sotto un porticato che veniva sfruttato in caso di pioggia.

Palestra
Procedendo lungo il percorso si arriva quindi alla Palestra. Composta da un cortile interno circondato da un portico con colonne doriche, era il luogo destinato agli allenamenti per gli sport di contatto. Inoltre, sui quattro lati furono costruite stanze utilizzate dagli atleti per riposare, mentre sul lato nord si trovava la stanza più grande, adibita agli sport più pesanti come il pancrazio.

Theokoleon
Di fronte alla palestra si ergevano invece edifici decisamente interessanti. Il primo che si incontra è il Theokoleon, la residenza dei sacerdoti e dei loro collaboratori. Oggi dell’edificio rimangono pochi resti, ma dal perimetro è possibile ancora notare che sul lato ovest sorgeva un cortile centrale circondato da stanze.
Mentre il lato est ospita i resti di alcune stanze di epoca romana, testimonianza che questo edificio venne più volte ristrutturato.

Bagni Pubblici
Tra i resti più interessanti del sito archeologico di Olimpia e di tutta la Grecia, i Bagni Pubblici sono davvero eccezionali. Infatti, sono ancora visibili sia i Bagni Greci che i Bagni di Cladeo. I primi, di epoca classica, erano composti da vasche d’acqua calda ancora visibili e una piscina coperta.
I secondi invece sono di epoca romana ed erano caratterizzati da pavimenti a mosaico e pareti di marmo policromo, a prova del fatto che per l’Impero Romano l’antica città di Olimpia era un luogo di ozio e di eccessi.

Heroon
Nella zona dei bagni pubblici sorgono anche i resti di un piccolo tempietto. Oggi non è ancora chiaro a chi fosse dedicata questa struttura, ma un’iscrizione indica la scritta “Heroon“, che si può tradurre “all’eroe”. Pertanto, i ricercatori sono concordi nel pensare che fosse un tempio consacrato ad un eroe sconosciuto.

Laboratorio di Fidia
Uno degli edifici più emozionanti del sito archeologico di Olimpia è il Laboratorio di Fidia, lo scultore più famoso della Grecia e di tutto il mondo antico. Siccome inizialmente furono portati alla luce i resti di una basilica paleocristiana, a primo impatto si pensò che in epoca greca sorgesse un antico tempio. In realtà però, gli scavi riportarono in superficie gli attrezzi e i materiali utilizzati da Fidia per la costruzione della Statua di Zeus e le decorazioni del tempio.
Nato ad Atene nel 500 a.C., Fidia partecipò all’epica battaglia di Salamina. Qui conobbe un ricco politico e militare, che gli fece costruire il Memoriale di Maratona a Delfi. Dopo questo lavoro, che venne apprezzato da tutto il mondo greco, venne chiamato a Olimpia per la costruzione dell’imponente Statua di Zeus. Qui formò quindi una squadra di artigiani e un proprio laboratorio artigianale. Camminare sul luogo dove il più noto scultore dell’antichità lavorava al suo più grande capolavoro è un’emozione indescrivibile.

A Sud del Recinto Sacro
Procediamo ora lungo il percorso che si snoda nel sito archeologico di Olimpia e giungiamo nella sezione che si trova a sud del recinto sacro. Qui vennero eretti alcuni imponenti palazzi, tra i più grandi di tutta Olimpia. Essi servivano come luogo di accoglienza per chi proveniva da sud, oltre che come sede del consiglio cittadino.
Leonidaion
L’edificio più grande di Olimpia, ad eccezione del ginnasio, è il Leonidaion. Il nome deriva dal mecenate che consentì la sua realizzazione, un certo Leonida di Elis. Questo grande edificio veniva utilizzato per accogliere i visitatori più illustri, come ambasciatori o delegazioni di altre poleis greche. Terminato nel 330 a.C., si estende su una superficie di 6.000 metri quadrati. Anche in questo caso è composto da un cortile centrale con una serie di grandi stanze su tutti i quattro lati.

Stoà Sud
Siccome chi proveniva da sud era generalmente gente di alto rango, qui fu eretta anche una grande stoà. Infatti, alla Stoà Sud venivano accolti i visitatori più ricchi e importanti del mondo greco, provenienti direttamente dal fiume Alfeo, che all’epoca era navigabile. Questo grande portico dava dunque il benvenuto alla città di Olimpia ai visitatori, mentre sotto il suo porticato sorgevano botteghe di artisti e mercanti.

Bouleuterion
Edificio centrale nell’antica città di Olimpia era indubbiamente il Bouleuterion. Situato proprio di fronte al recinto sacro, e quindi a pochi passi dal Tempio di Zeus, era la sede dell’assemblea olimpica. Qui gli atleti giuravano lealtà e correttezza di fronte alla Statua di Zeus Horkeios, che si trovava al centro dell’edificio.
Composto da tre diverse strutture, in questo edificio si riuniva la bulè, il consiglio cittadino che esaminava le gare, stabiliva le sanzioni agli atleti scorretti e custodiva le tavolette con incisi i nomi dei vincitori.

Altis
Entriamo ora nel cuore religioso di Olimpia, luogo sacro per tutte le città della Grecia. L’Altis era infatti il recinto sacro, un’area costellata di statue e monumenti votivi. Chiuso da un muro che ne delimitava lo spazio, vi erano tre ingressi: a nord-ovest, sud-ovest e sud-est. Al centro del recinto sacro svettava imponente il Tempio di Zeus.
Tempio di Zeus
Inizialmente il centro del santuario si trovava sulle pendici del Monte Crono, ma venne successivamente spostato nel centro dell’Altis. Pertanto, costruito dopo la vittoria di Elis per celebrare il controllo sul santuario, il Tempio di Zeus divenne il culto centrale di Olimpia.
Costruito in stile dorico dall’architetto Libone con pietra calcarea della zona, era perfettamente visibile da tutti gli ingressi del recinto sacro. Il tempio aveva una larghezza di 27,6 metri per una lunghezza pari a 64,3 metri ed era composto da sei colonne su ciascun lato corto e 13 su quelli lunghi.
Ma il vero tesoro del tempio era custodito nella cella interna. Infatti, la Statua di Zeus costruita da Fidia veniva considerata una delle sette meraviglie del mondo antico. Interamente ricoperta d’oro e pietre preziose, veniva unta con olio che si trovava in una vasca di fronte alla statua. Invece, all’esterno del tempio sorgeva l’Altare di Zeus, dove venivano compiuti i sacrifici più importanti.
Infine, autentiche meraviglie sono i frontoni e le metope, oggi conservati nel Museo Archeologico di Olimpia. Queste decorazioni simboleggiavano infatti l’unità del mondo panellenico, con Zeus a fare da arbitro nelle gare tra gli eroi.

Pelopion
A nord rispetto al Tempio di Zeus, trovava spazio anche il Pelopion. Costruito sopra un tumulo funerario risalente all’età del bronzo, venne costruito come tomba in onore dell’eroe Pelopo. Secondo la leggenda, egli fu ucciso e squartato dal padre Tantalo, che venne poi condannato da Zeus a vivere per sempre nell’ade senza mangiare e senza bere. Quindi, Pelopo fu ricomposto dagli dei, dando così nome al Peloponneso. I suoi nipoti saranno Agamennone di Micene e Menelao re di Sparta.
Il culto di Pelopo è di fatto una grande particolarità che contraddistingue la città di Olimpia dagli altri santuari della Grecia antica. Infatti, qui sono state rivenute statuette in suo onore. La struttura era un piccolo tempietto situato dinanzi ad un recinto di pietra dove avvenivano rituali e sacrifici.

Tempio di Era
I bellissimi resti archeologici che sorgono a nord rispetto al Pelopion sono invece quelli del Tempio di Era. Questo edificio sacro venne costruito intorno al 600 a.C., su un spiazzo già utilizzato per rituali sacri nel X secolo a.C. Di fatto, quello di Era fu il santuario più importante fino all’introduzione del culto di Zeus e all’edificazione del suo tempio.
Oggi, i resti delle colonne doriche ci indicano che era composto da tre navate, con al centro la statua di Era. Sui lati invece, vennero erette statue più piccole raffiguranti le vincitrici dei giochi erei, gare atletiche al femminile.

Philippeion
All’estremità nord-occidentale dell’Altis si erge invece il Philippeion. Questo monumento militare venne eretto all’inizio dell’età ellenistica per volere di Filippo II. Il suo scopo principale era di commemorare la vittoria nella battaglia di Cheronea contro una delegazione di città-stato. Pertanto, fu sicuramente una dimostrazione di forza nei confronti del mondo greco tradizionale, in quanto commemorazioni politiche e militari erano vietate all’interno del recinto sacro.
Inoltre, il Philippeion rappresenta una rarità per il mondo greco. Si tratta infatti di un edificio a pianta circolare di 15 metri di diametro. I tre gradini rialzavano il memoriale, sulla quale vennero erette 18 colonne su cui poggiava una cupola centrale. Infine, al suo interno erano presenti le statue della futura famiglia imperiale, tra cui il figlio Alessandro.

Ninfeo
Sul lato settentrionale del recinto sacro, venne eretto questo grande edificio monumentale che canalizzava l’acqua diretta alla cittadella olimpica. Il Ninfeo venne quindi consacrato alle ninfe, che secondo la credenza antica abitavano le falde del Monte Crono. Oggi, è ancora visibile parte della sua imponente struttura che faceva da decorazione alle tesorerie superiori.

Metroon
Sempre al di sotto delle tesorerie, vi era anche il Metroon. Si trattava di un piccolo santuario dedicato ad una divinità molto antica. Infatti, Meter era la madre di tutti gli dei ed era venerata ad Olimpia prima di Era e Zeus. Ad ogni modo, i resti che troviamo oggi sono di epoca romana in quanto il tempio venne restaurato sotto Augusto. Infine, le statue romane rinvenute sul sito sono oggi conservate nel Museo Archeologico di Olimpia.

Terrazza dei Tesori
A dominare la sezione nord dell’Altis, vi era la Terrazza dei Tesori. Si tratta di 12 edifici, costruiti quindi sopra il Ninfeo e il Metroon, che custodivano i doni offerti al santuario dalle varie città greche che partecipavano ai giochi. Questi piccoli templi vennero finanziati e costruiti direttamente da queste città, e si raggiungevano mediante ripide scalinate che gli atleti delle poleis percorrevano prima di gareggiare nello stadio.
Oggi sappiamo che il primo tesoro venne costruito dalla città di Gela, in Sicilia, e aveva la vista migliore sullo stadio. Dopodiché fu eretto un secondo tesoro da Metaponto, mentre a fianco vi era quello di Selinunte. Infine, in base alle fonti di Pausania, si pensa che il più ricco appartenesse a Cirene.

Stoà dell’Eco
Infine, all’estremità orientale del recinto sacro si ergeva la Stoà dell’Eco. Questo lungo porticato prende questo nome in quanto Pausania e Plinio il Vecchio descrissero accuratamente l’effetto eco che avveniva al suo interno. Si pensa che l’effetto venne ricercato accuratamente dall’architetto, in quanto da qui gli araldi proclamavano i nomi dei vincitori dei giochi.

A Est del Recinto Sacro
Concludiamo dunque la nostra visita del sito archeologico di Olimpia con il luogo più suggestivo. Infatti, a est del recinto sacro venne costruito lo stadio dove si svolgevano le competizioni. Mentre in epoca romana venne edificata una villa per ospitare l’imperatore Nerone in persona.
Stadio
Ed eccoci finalmente nel luogo più emozionante di Olimpia, e probabilmente di tutta la Grecia classica. Nello stadio si svolgevano quindi i giochi olimpici in onore di Zeus e i giochi erei in onore di Era. Lo stadio misura 212,50 metri di lunghezza ed è largo 28,5 metri. In realtà gli stadi greci non avevano una misura uguale per tutti. Tuttavia, a Olimpia si narrava che la misura venne fatta da Eracle in persona, che di fatto aveva i piedi più grandi degli uomini comuni.
Oggi sappiamo che lo stadio poteva ospitare fino a 45.000 spettatori, e che al suo interno si svolgevano le gare di corsa, il lancio del disco, il lancio del giavellotto e il salto in lungo. Inoltre, sempre al suo interno si tenevano le gare di lotta, pugilato e il pancrazio. Ancora oggi, a oltre 2.000 anni di distanza, l’emozione che suscita questo luogo è decisamente impareggiabile.

Casa di Nerone
Infine, anche Nerone lasciò il segno nel sito archeologico di Olimpia. Infatti, nel 67 d.C. l’imperatore partecipò ai giochi olimpici e ordinò quindi la costruzione di una sontuosa villa che potesse ospitarlo. Egli era infatti un amante degli spettacoli e grande appassionato delle gare con i cavalli. Ma Nerone era anche amante del lusso e fece costruire una residenza completa di ogni comfort.
Costituita da un cortile centrale al quale si affacciavano giardini lussureggianti e grandi stanze, alla sua morte venne ulteriormente ristrutturata. Infatti, qui vennero successivamente inaugurati i famosi Bagni d’Oriente, lussuoso centro termale di epoca romana.

Museo Archeologico di Olimpia
Inoltre, fuori dal sito archeologico di Olimpia si trova il Museo Archeologico, uno dei migliori di tutta la Grecia. Edificato in un palazzo in stile neoclassico, venne aperto nel 1888. Ma durante le Olimpiadi moderne di Atene 2004 venne ampliato per consentire ai visitatori di apprezzare meglio i suoi tesori.
La sala centrale ospita le magnifiche sculture del Tempio di Zeus, tra cui le metope e i frontoni. Mentre le sale attorno si sviluppano in ordine cronologico. Scoprirete quindi la sala dedicata al culto preistorico del santuario, quello arcaico, al periodo classico e poi quello ellenistico e romano. Infine, assolutamente da non perdere è la sala dedicata al Laboratorio di Fida, con gli oggetti e i materiali rinvenuti sul sito.

Visita al Sito Archeologico di Olimpia, FAQ
L’intero sito archeologico è visitabile in circa 2 ore. Se però volete approfondire ulteriormente questo incredibile luogo storico consigliamo 3 ore di visita.
Se decidete di visitare il sito archeologico provenendo in auto da Atene, dovrete imboccare la E94 in direzione di Corinto e uscire sulla E65 in direzione di Tripoli. Dopodiché imboccare la EO33 fino a Olympia.
Il sito è aperto tutto l’anno. Comunque in estate l’apertura è prevista dalle 8.00 alle 17.00, mentre in inverno dalle 8.00 alle 15.30.
Il biglietto d’ingresso costa 12 euro intero e 6 euro ridotto.
La Grecia può essere molto calda perciò se decidete di visitare Olimpia durante l’estate vi consigliamo di portare una scorta d’acqua, un copricapo e/o una protezione solare.
Olimpia è uno dei siti archeologici meglio organizzati della Grecia. Infatti, a poca distanza dall’ingresso al sito archeologico di Olimpia si trova un parcheggio gratuito. Da lì una passeggiata di meno di 5 minuti vi condurrà all’antica Olimpia.
Se volete visitare Olimpia durante un tour della Grecia classica, vi consigliamo di abbinare le visite di Epidauro e il suo imponente teatro, oltre che l’antica città di Micene.
Il nostro consiglio per la visita di Olimpia
Per godervi la visita del sito archeologico di Olimpia in tutta tranquillità, consigliamo di recarvi di prima mattina. Infatti, in questo modo eviterete le ore più calde e le grandi orde di turisti. Inoltre, visitando il sito di Olimpia al mattino potrete dedicare il resto della giornata alla visita della Grecia classica, come Micene, Epidauro, oppure proseguire verso Delfi.
Viaggi Consigliati alla Scoperta di Olimpia e la Grecia Classica
Il modo migliore per scoprire Olimpia e le meraviglie della Grecia Classica è partire alla volta di un viaggio emozionante verso la culla della nostra civiltà. Per questo motivo, vi consigliamo il Tour Grecia Classica e Meteore che vi porterà alla scoperta di Atene, Epidauro, Micene, Delfi, ma anche gli incredibili monasteri delle Meteore e Olimpia.
Tour Grecia Classica e Meteore
Itinerario: Atene, Epidauro, Micene, Olympia, Ioannina, Meteora, Delfi.
Durata: 8 giorni - 7 notti
Partenze Confermate
Codice: GRARCH0803
Se interessati a ripercorre i luoghi descritti vi consigliamo di consultare
le nostre proposte di viaggio in Grecia.