La Piramide di Cheope, Guida alla Visita
La Grande Piramide di Cheope, nella Necropoli di Giza, è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico a essere arrivata intatta fino a noi. Vicino alla capitale egiziana Il Cairo, possiamo osservare questo enorme monumento funebre, costruito per il Faraone Cheope, che regnò sull’Antico Egitto durante la IV dinastia. In questo articolo, vogliamo portarvi alla scoperta di questa piramide, la più grande tra le tre costruite a Giza. In questo modo, avrete tutte le informazioni necessarie per comprendere le sue caratteristiche, sia interne che esterne, e la sua storia, ancora oggi avvolta nel mistero, durante il vostro viaggio in Egitto.
Leggi anche: Egitto, Cosa Vedere, Fare e Sapere »
- Il Piramide di Cheope in Breve, le Info Utili
- Dove si trova la Piramide di Cheope
- Il video di Arché Travel alla scoperta della Piramide di Cheope
- Storia della Piramide di Cheope
- La sua costruzione
- Il Periodo Bizantino e Arabo
- L’arrivo degli Europei
- Le scoperte dal 1817 al 1900
- Dal XX secolo a Oggi
- La Pianta della Piramide di Cheope
- Le caratteristiche della Piramide di Cheope
- L’esterno della Piramide di Cheope
- L’interno della Piramide
- Il Tempio Funerario
- Il Tempio a Valle
- Il Peribolo
- Visita alla Piramide di Cheope, FAQ
- Consigli per la visita della Piramide di Cheope
Il Piramide di Cheope in Breve, le Info Utili
Indirizzo | Al Haram, Nazlet El-Semman, Al Giza Desert, Giza Governorate 3512201, Egitto |
---|---|
Sito internet | historical-landmark-898.business.site/ |
Come arrivare | Bus: Dalla stazione Sadat, in piazza Tahrir, Linea 2 per Giza. Da Piazza Abdel Moneim Riad, bus 977, 357 o 355. |
Orari di Apertura | Lun-Dom: 08.00-17.00 In Inverno: 08.00-16.30 Durante il Ramadan: 08.00-15.00 |
Prezzo | Per Altopiano di Giza: 440 EGP Per Piramide di Cheope: 440 EGP (17 € circa) (acquistabile in lire egiziane) |
Consiglio | Visitare di mattina presto per evitare il caldo, evitare la visita all’interno delle piramidi se si soffre di claustrofobia |
Dove si trova la Piramide di Cheope
La Grande Piramide di Cheope, si trova all’interno della Necropoli di Giza, uno dei più importanti siti archeologici al mondo. Inoltre, questa piramide è l’unica tra le sette meraviglie del mondo antico ad essere ancora oggi conservata. Ma non solo, perché questo luogo è anche un Patrimonio dell’Unesco. Ci troviamo a 25 km circa a sud del Cairo, la frenetica capitale egiziana. La Piramide di Cheope è la prima per altezza, anche se spesso ci si confonde con quella di Chefren, essendo in posizione soprelevata.
Leggi anche: Le Piramidi di Giza, Guida alla Visita »
Il video di Arché Travel alla scoperta della Piramide di Cheope
Di seguito il video del nostro team Arché Travel in visita presso la Piramide di Cheope, nella piana di Giza. Un monumento antico, imponente, ricco di storia, misteri e bellezza, da vedere almeno una volta nella vita.
Storia della Piramide di Cheope
La sua costruzione
La Grande Piramide di Cheope, o di Khufu, è una delle sette meraviglie del mondo antico, e anche l’unica a non essere arrivata a noi distrutta. Costituita da circa 2.300.000 monumentali blocchi di pietra dal peso ciascuno di oltre 2 tonnellate, la sua costruzione è, ancora oggi, avvolta nel mistero. Secondo gli studiosi e gli egittologi, è stata costruita in circa 30 anni. La datazione dell’inizio dei lavori è stata individuata come il 2.560 a.C., per volere del faraone Cheope, che regnò sull’Antico Egitto durante la IV dinastia. Inoltre, gli studiosi sono risaliti anche all’identità dell’architetto che ideò la Piramide, ovvero il sovrintendente reale Hemiunu.
In origine, la piramide di Cheope aveva un’altezza di 146 metri circa, mentre oggi è ridotta a 138 metri per via dell’erosione atmosferica e della probabile perdita del suo apice, chiamato pyramidion. Questa Grande Piramide fino al 1.300 era considerata la struttura costruita dall’uomo più alta al mondo, superata solo dalla guglia della cattedrale inglese di Lincoln. La sua originale copertura era in pietra calcarea bianca, che oggi possiamo osservare unicamente sulla cima della piramide del figlio, Chefren. I numerosi terremoti, come quello del XIV secolo, fecero sgretolare parte della copertura, che possiamo osservare parzialmente solo nella parte bassa.
L’interno della Piramide, invece è realizzato in modo accurato e le pietre sono lavorate con una precisone millimetrica, sicuramente segno delle grandi conoscenze possedute da questo popolo fin dall’antichità, che ancora oggi per noi rimangono un mistero. Le conoscenze arrivate fino ad oggi, sono frutto degli studi di Erodoto, il padre della storia, che analizzò il lavoro dei sacerdoti dell’antico Egitto, includendoli nei suoi scritti.
Inoltre, il complesso funerario di Cheope non si limita alla sua piramide, ma possiamo osservare altri vari luoghi di culto che si diramano intorno ad essa, come un cortile, una rampa processionale che collega il tempio funerario e il tempio a Valle, oltre a delle tre piramidi delle sue regine, e un’altra piramide satellite scoperta recentemente.
Leggi anche: La Storia dell’Egitto »

Il Periodo Bizantino e Arabo
Durante il periodo di Bisanzio e Nazianzeno, le Piramidi di Giza vennero erroneamente definite dei granai, convinzione che rimase fino al XV secolo. Questo disguido nacque da un problema di etimologia tra il greco e la dispersione dell’antica lingua egizia, che avvenne durante la dominazione bizantina sull’Egitto.
Nel 649, durante la conquista araba del paese, vennero raccolti dallo storico Al-Maqrizi numerosi scritti sia copti che islamici, dove venivano raccolte testimonianze di un accesso per l’interno della Piramide di Cheope, aperto dal califfo Al-Ma mun, dove veniva creato un passaggio proprio accanto a quello originale. In questo modo, venne alla luce la presenza di una camera funeraria e di sarcofagi all’interno della Piramide, escludendo in questo modo una volta per tutte che fosse un granaio.
Nell’opera Akhbār al-zamān, lo storico e filosofo Al-Mas’udi descrisse l’accesso alla piramide, non lesinando sicuramente in fantasia per rendere l’opera più vivace. Ma per poter ottenere una descrizione che riguardasse anche l’interno della struttura della Piramide di Cheope, dobbiamo aspettare la metà dell’XI secolo, all’interno degli scritti di Ali ibn Ridwan e nel XII secolo da Muhammad al-Kaisi.
L’ingegno con cui la Piramide di Cheope fu costruita meravigliò per secoli studiosi, filosofi, esploratori e scrittori, come ‘Abd al-Latif al-Baghdadi. Egli fu un viaggiatore che scrisse di quando tentarono di rimuovere gli imponenti massi, senza riuscirci, che compongono la Piramide di Micerino, lasciando solo un lungo solco sul suo fianco. Inoltre, è grazie a lui se sappiamo che alcune delle pietre che venivano utilizzate come rivestimento per le piramidi, oggi possiamo ritrovarle all’interno di alcune costruzioni di Giza. Sempre grazie a Al-Latif, abbiamo ottenuto alcune delle prime descrizioni delle camere all’interno della Piramide di Cheope, oltre che ai suoi sistemi superiori di ventilazione. Infine, il sultano Hasan fece rimuovere in numerose parti il rivestimento della Piramide, per utilizzarlo nella costruzione della moschea dell’attuale capitale Il Cairo.

L’arrivo degli Europei
Arriviamo al XV secolo, quando la Piramide di Cheope e la Necropoli di Giza divennero un punto nevralgico dell’interesse degli studiosi europei, oltre che dei pellegrini che si recavano verso la Terra Santa. Numerosi scritti di quel tempo che possiamo trovare riguardo la grande Piramide, infatti, sono merito di monaci, come nel caso di Boldensele, che nel 1335 descrisse l’interno della struttura, confermando che non si poteva trattare di un granaio, come ancora erroneamente qualcuno pensava.
All’interno dei Commentarii di Ciriaco d’Ancona, del 1436, possiamo leggere numerose testimonianze su questa Piramide. Mentre nel 1646, nell’opera Pyramidographia, considerata la prima ricerca egittologica, Greaves elabora le varie misurazioni della struttura, schematizzando anche la struttura interna con una minuzia mai vista prima.
Nel 1765, invece Nathaniel Davison riuscì a scoprire la camera di scarico bassa e quella superiore, dando a questi spazi il suo nome. Ma sicuramente, le principali scoperte riguardo le Piramidi di Giza le dobbiamo alla campagna napoleonica in terra egiziana, che ebbero luogo specialmente durante la famosa Battaglia delle Piramidi. Qui, Napoleone non era venuto unicamente per combattere. Infatti, mosso da un’insaziabile sete di conoscenza, portò con sè studiosi, filosofi, cartografi, disegnatori e altri specialisti, approfondendo molto a riguardo di queste monumentali sepolture, ma creando anche numerose leggende, attribuendogli troppi significati pseudo-scientifici.
Inoltre, una leggenda narra che Napoleone, la notte prima della Battaglia, decise di dormire all’interno della Piramide di Cheope, uscendone il giorno dopo con uno sguardo terrorizzato, non parlando con nessuno di ciò che gli accadde.

Le scoperte dal 1817 al 1900
Per scoprire il cunicolo verticale, però, dobbiamo aspettare il 1817, a opera dell’italiano Giovanni Battista Caviglia, che riuscì a eliminare le macerie e scoprire la camera all’interno della roccia e il cunicolo per il suo accesso. Mentre nel 1837, gli esploratori e studiosi inglesi Howard Vyse e Perring scoprirono l’ingresso di altre camere di scarico, superiori rispetto a quella di Davison, portando in questo modo alla luce numerose iscrizioni sui muri, comprendendo grazie ad esse che la Piramide era il luogo di sepoltura del Faraone Cheope. Inoltre, la stessa spedizione archeologica permise la scoperta del suo tempio funerario, ma l’utilizzo della dinamite durante i lavori danneggiò la struttura in molte parti.
Durante la spedizione prussiana in Egitto, voluta da Re Guglielmo IV, Lepsius approfondì le scoperte riguardo la Piramide di Cheope, ma allo stesso tempo rovinò la piramide, ponendo sulla punta la bandiera della Prussia, in onore del compleanno del re, scalandola e incidendo messaggi per il sovrano, utilizzando la scrittura geroglifica e deturpando l’ingresso. Purtroppo, anche i vari studi compiuti sulle piramidi e nel sito di Giza non sempre hanno portato solo benefici.
Anche gli studiosi del passato, infatti, molto spesso hanno portato avanti e avvalorato delle teorie non proprio consone e veritiere, come nel caso dell’inglese Piazzi Smyth, affascinato dalle teorie all’interno del libro La Grande Piramide, di John Taylor, che dichiarò, dopo aver falsificato delle numerazioni e delle misure che riguardavano la struttura della Piramide di Cheope, che la sua costruzione fu opera del biblico Noè. Fortunatamente, dopo pochi anni queste teorie vennero smentite dall’archeologo Petrie, durante la sua campagna all’interno della necropoli, affermando che le teorie di Smyth furono solo a scopo di speculazione, coniando anche la parola pyramidiot.

Dal XX secolo a Oggi
Nel 1925, l’archeologo George Reisner portò avanti degli scavi a ovest della Piana, scoprendo in questo modo la tomba della madre di Cheope, Hetepheres I. Inoltre, sempre durante questa spedizione, venne scoperta la statua di Hemiunu, colui a cui oggi si attribuisce la sovrintendenza dei lavori della Piramide di Cheope.
Mentre nel 1954, gli egittologi el-Mallakh e Iskander scoprirono i pozzi che contenevano le barche solari sacre di Cheope. Una di esse fu esposta dopo un lungo processo di restauro nel 1982, e che ancora oggi possiamo osservare nel Museo dedicato a fianco della Piramide. Con l’arrivo di strumentazioni più precise, nel 1987 è stato possibile esaminare il materiale e l’interno della Piramide di Cheope in un modo nuovo, con micro-gravimetrici e scanner elettromagnetici, trovando in questo modo delle nuove stanze al suo interno.
Nel 1992, Hawass trovò la piramide satellite di quella di Cheope, oltre che fare numerose scoperte sul villaggio degli operai e portando alla luce delle nuove sepolture. Grazie all’utilizzo di robot specifici e della collaborazione tra associazioni tedesche ed egiziane, nel 1993 è stato possibile esaminare i vari condotti di areazione, riuscendo in questo modo a liberarli dalle macerie, permettendo l’installazione di vari sistemi di ventilazione. Nel 2002, la National Geographic Society fece entrare nella piramide di Cheope il Pyramid Rover con la sua piccola telecamera, scoprendo così nuovi condotti e la stessa cosa successe nel 2009 con Djedi.
Sfortunatamente, nella grande Piramide di Cheope non sono stati ritrovati il corredo funerario e il feretro del faraone. Infatti, le Piramidi per molti anni furono saccheggiate dai predoni. Oggi, possiamo visitare l’interno della Piramide grazie ai lavori di restauro effettuati al suo interno. Anche se la visita rimane sconsigliata a chi soffre di claustrofobia, gli ambienti sono sicuri e con un sistema di ventilazione efficace.

La Pianta della Piramide di Cheope
Per capire al meglio la collocazione della Piramide di Cheope all’interno della Necropoli di Giza, una pianta può tornarci molto utile durante la nostra visita al sito archeologico.

Le caratteristiche della Piramide di Cheope
Dopo aver osservato la pianta della posizione della Piramide, iniziamo a conoscere più da vicino le sue caratteristiche interne ed esterne, per poi vederle nel dettaglio.
Ad oggi, la piramide di Cheope ha un’altezza di 138,8 m, una larghezza di 230,36 m e un volume complessivo di 53 077 m². Questi dati la rendono senza ombra di dubbio la più grande piramide che possiamo osservare nella piana di Giza e l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ancora perfettamente conservate.
L’esterno della Piramide di Cheope
La piramide di Cheope, la più grande tra le tre nella Necropoli di Giza, ha una base di ben 5 ettari e la sua costruzione è stata realizzata con un’accuratezza quasi matematica. Infatti, i suoi lati sono perfettamente allineati e anche i suoi angoli sfiorano la perfezione. La base, dati gli strumenti dell’epoca, non si presenta quadrata, ma concava. Gli studiosi, però, affermano che questo effetto non è frutto di un errore, ma bensì voluto per riuscire a bilanciare la struttura.
L’esterno della Piramide era composto da pietra calcarea, oggi visibile solo in una piccola parte sulla base e sull’apice della piramide di Chefren. Inoltre, la pietra calcarea proveniva da Tura, rappresentando un materiale molto pregiato che veniva lavorato per levigarlo e rendere il rivestimento uniforme e liscio. Oggi, questi blocchi sono visibili in alcuni monumenti nella città del Cairo. Gli studiosi, inoltre, affermano che la copertura originale non fosse levigata, ma ricoperta d’iscrizioni in geroglifico.
Ma non solo, infatti gli esperti ritengono che alla Piramide di Cheope molto probabilmente manchi un pezzo: il pyramidon. La presenza di questo “cappello” a punta che doveva trovarsi sulla cima della Grande Piramide, è unicamente un’ipotesi. In quanto la cima poteva essere piatta, o avere qualche prezioso manufatto su di essa. Numerosi scritti, però, riportano la presenza di questa punta, composta di materiali preziosi, come l’oro, per riuscire a riflettere il sole.

L’interno della Piramide
Per poter parlare nel modo corretto e approfondito degli interni della Piramide di Cheope, è necessario suddividerli. In questo modo, possiamo comprendere nel modo migliore la sua struttura.

Ingressi
Per osservare l’ingresso della Piramide di Cheope che fu ideato in origine, dobbiamo recarci sul lato nord della struttura. Questo varco, ad oggi, non è utilizzato ma si può vedere grazie ai lavori che sono stati eseguiti dai ricercatori. Inoltre, si pensa che in origine fosse una vera e propria porta con cardini per la sua apertura.
La porta che oggi i visitatori utilizzano per visitare la piramide, invece, è stata creata nel 820 d.C., durante i lavori ad opera del califfo Al-Ma mun. Infatti, era alla ricerca del tesoro leggendario che si diceva fosse custodito al suo interno. Da qui, è stato ricavato un tunnel scavando e tagliando la pietra per 27 m, liberando in questo modo il passaggio.

Cunicoli
All’interno della Piramide di Cheope, sono presenti vari cunicoli con lo scopo di condurre alle differenti camere. Possiamo infatti osservare un cunicolo ascendente, discendente, verticale e orizzontale, oltre ai vari condotti di ventilazione e alla Grande Galleria. Molti di questi passaggi sono stati scoperti dagli studiosi, o aperti per permettere di migliorare la ventilazione all’interno delle camere, oltre a quelli creati dai predoni che in passato saccheggiarono l’interno della Piramide. Infatti, ad esempio, il cunicolo verticale è chiamato il Passaggio dei ladri.
I condotti che permettono la ventilazione delle camere, sono tra le scoperte più recenti all’interno della Piramide, tra il 1610 e il 1872. Queste scoperte, inoltre, hanno permesso anche d’intuire la presenza di numerose cavità e camere, ma anche di ritrovare numerosi manufatti all’interno dei cunicoli. L’utilizzo dei robot in tempi più recenti ha permesso di esplorare nuovi condotti. Come nel caso di quello che conduce alla Camera della Regina, scoperta nel 1993.
Dal cunicolo ascendente, invece, si apre la Grande Galleria larga circa 1 metro, con una pavimentazione a gradoni e nicchie laterali. Lo scopo della galleria, ad oggi, è ancora ignoto. Si presume, però, che fosse una sorta di tempio per i riti funebri, oppure che contenesse degli strumenti necessari alla costruzione della struttura piramidale.

Camere
Anche nel caso delle camere, all’interno della Piramide di Cheope nella necropoli di Giza, ne possiamo trovare diverse, come quella inferiore, la più bassa e rettangolare. Qui, possiamo osservare degli scavi archeologici, con lo scopo di trovare ulteriori camere segrete.
La Camera della Regina, o intermedia, invece, si trova a metà tra la parte nord e sud. A differenza del suo nome, molto probabilmente, questa camera non conteneva nessuna sepoltura. Dopo la Grande Galleria, invece, possiamo giungere all’anticamera delle saracinesche, dove troviamo dei cunicoli destinati alla chiusura della camera di sepoltura principale. Dopo di essa, possiamo raggiungere la camera del Re, o di scarico per via della struttura presente sul soffitto. Purtroppo, parte della camera risulta danneggiata dall’uso della dinamite da parte degli egittologi del passato. All’interno della camera del re, possiamo osservare il monolitico sarcofago, composto da granito rosa e privo della copertura.

Il Tempio Funerario
Ad oggi, del tempio funerario del complesso della Piramide di Cheope sono rimaste unicamente le fondamenta, che ci permettono di ricostruire e immaginare la sua struttura. Lo troviamo a est della Piramide, al termine della rampa processionale, e non è comunicante con la piramide. Misura circa 52 x 40m, aveva un portale per l’ingresso, un cortile e un porticato con colonne in granito, oltre a una pavimentazione con lastre in basalto e vari canali per permettere all’acqua di defluire.
Questo luogo, era dedicato al culto del faraone dopo la sua morte. In questo luogo aveva termine la processione seguente al funerale, oltre che numerosi riti per celebrare il sovrano durante alcune ricorrenze.

Il Tempio a Valle
Attraverso la rampa processionale, il tempio funerario era collegato al tempio a valle. La lunghezza della rampa era di oltre 800 m x 10 m e, oggi, possiamo osservarne ancora alcuni pezzi. Il tempio a valle, invece, aveva un pavimento in basalto e molte sue pietre furono utilizzate successivamente per la costruzione di altre strutture. Questo luogo era dedicato a varie cerimonie che servivano a preparare il corpo del faraone alla vita eterna. Qui veniva eseguita l’imbalsamazione e altri riti, come quello dell’apertura della bocca.
Il Peribolo
Il peribolo, o cortile della Piramide di Cheope, possiede un perimetro ridotto, che circonda e delimita la zona piramidale. Il suo scopo si presume fosse quello di creare un’area sacra. Il muro che segna il perimetro dista dalla struttura della piramide circa 10 m ed è largo 3 m. Ad oggi, non abbiamo abbastanza resti di questa struttura per poter definire la sua altezza, ma possiamo dedurre che possedeva un pavimento di pietra calcarea bianca.
Visita alla Piramide di Cheope, FAQ
Ad oggi, la Piramide di Cheope è alta 139 metri.
Per visitare nel modo migliore non solo la Piramide di Cheope, ma anche l’interno del sito di Giza, vi consigliamo di riservare alla visita almeno 4 ore.
Il sito della Piramide e di Giza è aperto durante tutto l’anno, dalle 08.00 alle 17.00. Durante l’inverno dalla 08.00 alle 16.30 e nel periodo del Ramadan dalle 08.00 alle 15.00.
Il biglietto per il sito archeologico di Giza costa 440 EGP (17 € circa), mentre il biglietto per l’ingresso alla Piramide di Cheope costa 440 EGP, e sono acquistabili solo in lire egiziane.
Vi consigliamo di portarvi una scorta d’acqua, un copricapo e una protezione solare, oltre che uno snack. Infatti, nell’altopiano di Giza le temperature, specialmente durante l’estate, sono molto elevate e sono rare le zone d’ombra.
Il sito di Giza è a 25 km dal centro de Il Cairo ed è raggiungibile grazie a bus che partono dalla stazione Sadat, in piazza Tahrir: un esempio è la Linea 2 per Giza. Oppure da Piazza Abdel Moneim Riad, il bus 977, 357 o 355. La Piramide di Cheope si trova di fianco a quella di Chefren, che è quella centrale.
Vi consigliamo di abbinare la visita della Piramide di Chefren a quella delle altre piramidi e della Necropoli di Giza, oltre alla visita alla necropoli di Saqqara e al Museo Egizio del Cairo.
Consigli per la visita della Piramide di Cheope
Se desiderate visitare nel modo più completo possibile la Piramide di Cheope, ma anche la necropoli di Giza e le altre Piramidi, vi consigliamo di arrivare al sito in mattinata. Così da poter evitare il caldo del deserto, specialmente nei mesi estivi. Portate sempre con voi un copricapo, la protezione solare e dell’acqua, in questo modo avrete tutto il necessario per proteggervi dalla mancanza di zone d’ombra dell’area.
Leggi anche: Egitto, Quando Andare »
Inoltre, l’esperienza del Camel Riding nella Piana di Giza vi permette di vivere questo sito archeologico da una prospettiva unica, quasi cinematografica, allontanandovi dai turisti e osservando la maestosità della Piramide di Cheope in maniera differente, a dorso di questo placido animale. Infine, per chi desidera esplorare anche l‘interno della Piramide, è importante sapere che gli spazi sono molto angusti, non adatti a chi soffre di claustrofobia.
Dopo aver scoperto le caratteristiche e i segreti della Piramide di Cheope, facciamo le valigie e partiamo per un viaggio unico, che rimarrà per sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi, per osservare da vicino questa meraviglia del mondo antico e un Paese meraviglioso, ricco di bellezze, storia e cultura.
Leggi anche: Piramidi d’Egitto, Guida alla Visita »
Viaggi consigliati alla Scoperta della Piramide di Cheope
Se desiderate scoprire in 4 giorni non solo la piramide di Cheope, ma anche la Necropoli di Giza e Il Cairo, il nostro Tour Egitto: Piramidi e Cairo di gruppo vi permetterà di visitare anche il Museo Egizio, la Cittadella, Menfi e Saqqara. Un tour archeologico completo che vi permetterà di scoprire la cultura e la storia di questa città.
Tour Egitto: Piramidi e Cairo
Itinerario: Giza, Menfi, Saqqara, Museo Egizio, Cittadella.
Durata: 4 giorni - 3 notti
Tutti i Giorni
Codice: EGARCH0401
Se invece avete a vostra disposizione 8 giorni e desiderate unire alle visite culturali anche un’esperienza rilassante e unica, vi consigliamo il Tour Egitto Classico: Crociera + Cairo. Il viaggio ideale per chi desidera scoprire tutti i segreti del Regno dei Faraoni, attraversando il fiume Nilo, scoprendo Luxor e la Valle dei Re, le Piramidi, il Museo Egizio a Il Cairo, Aswan e molto altro…
Tour Egitto Classico: Crociera + Cairo
Itinerario: Luxor, Edfu, Kom Ombo, Aswan, Abu Simbel, Il Cairo.
Durata: 8 giorni - 7 notti
Tutti i Lun, Gio e Sab
Codice: EGARCH0803
Nonostante sia possibile pianificare il vostro viaggio alla Piramide di Cheope e in Egitto autonomamente, noi di Arché Travel suggeriamo sempre di affidarvi ad un tour operator specializzato per organizzare al meglio il vostro. In questo modo, potrete vivervi un’esperienza di viaggio e vedere la Piramide in totale sicurezza e affidabilità. Infine, se volete ricevere qualche consiglio o farvi ispirare per il prossimo viaggio in Egitto, fate un salto sul nostro Blog Egitto!
Se interessati a ripercorre i luoghi descritti vi consigliamo di consultare
le nostre proposte di viaggio ed escursioni in Egitto.