La Storia del Portogallo
La storia del Portogallo in breve è importante per comprendere l’evoluzione di uno dei paesi più antichi di tutta Europa, un riassunto a riguardo ci aiuterà a orientarci in oltre otto secoli. In Portogallo si sono susseguiti popoli, unendo le loro tradizioni e culture, creando una terra unica. Da greci, fenici, romani, alani e cartaginesi fino a vandali, svevi e mori. Dall’indipendenza da Leon e Castiglia al primo re portoghese durante la Reconquista e il supporto dei Crociati per ampliare i suoi confini. Il richiamo del mare è sempre stato irrefrenabile per questo popolo affacciato sull’Oceano, dando via a un florido periodo di scoperte. Popolo di avventurieri, religiosi, artisti e culla della globalizzazione. Scopriamo insieme il suo ricco passato, preparandoci al meglio per il nostro Viaggio in Portogallo e comprendendo in modo più consapevole il suo presente.
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- La Storia del Portogallo
- Le Fasi
- La Preistoria
- Conquista romana e popoli Germanici
- Invasioni musulmane
- L’indipendenza del Portogallo
- Il Periodo delle Scoperte
- La Crisi portoghese
- Età Pombalina
- XIX secolo
- Prima Repubblica
- La Repubblica Estado Novo e la Terza Repubblica
- Il Portogallo oggi
- Viaggi Consigliati lungo la Storia del Portogallo
La Storia del Portogallo
Per comprendere il passato, è indispensabile conoscere la storia del Portogallo in breve, creando un riassunto completo. Infatti, durante i secoli in questa terra sono avvenuti importanti cambiamenti e si sono succedute popolazioni che l’hanno plasmata. Inoltre, il Portogallo ha ricoperto un ruolo fondamentale a livello mondiale dando il via alle Conquiste. Tra il XII e il XIII secolo, grazie ai Crociati, i re del Portogallo conquistarono l’Algarve e, il suo territorio, ancora oggi è immutato. Dopo aver creato delle frontiere, il Paese ha pensato allo sviluppo interno. Fondò una delle università più prestigiose e antiche a livello europeo, costruendo cattedrali e città che possiamo osservare ancora oggi.
I regnanti, però, dopo poco tempo rivolsero lo sguardo all’Oceano. Diedero il via al periodo delle Scoperte tra il XIV e il XVI secolo. Venne raggiunta l’Africa, il Sud America e l’Oriente, iniziando una delle prime globalizzazioni. Così, il Portogallo accumulò ricchezza e tesori, oltre che terre conquistate, diventando uno degli imperi più potenti al mondo. Con l’invasione Napoleonica nel XIX secolo la corte si rifugiò in Brasile, tornando dopo lunghi anni e trovando un paese danneggiato in profondità dalle guerre. Varie Repubbliche si susseguirono e, dal 1986, il Paese fa parte della CEE.
Le Fasi
Periodo | Epoche Storiche |
---|---|
3000 a.C. – 600 a.C. | Preistoria |
27/22 a.C. – V sec. | Hispania Lusitana |
409 a.C. – 416 | Popoli Germanici |
416 – 589 | Periodo Visigoto |
711 – 1249 | Periodo Islamico |
1096 – 1255 | Indipendenza |
1415 – 1522 | Periodo delle Scoperte |
1578 – 1640 | Unione Iberica |
1668 – 1750 | Età Pombalina |
1910 – 1926 | Prima Repubblica |
1933 – 1974 | Seconda Repubblica |
La Preistoria
La parola Portogallo deriva dal termine latino Portus Cale, nome di un insediamento sul fiume Duero. Durante il periodo della proto e preistoria, l’attuale paese era abitato dal neanderthalensis fino all’arrivo delle prime invasioni celtiche dal centro Europa, unendosi ai popoli già presenti sul territorio. Nel periodo preromano, i Gallici s’insidiarono nel territorio, insieme ai Lusitani, Celti e Conii, oltre ad altre piccole tribù autoctone durante il I millennio a.C.

Conquista romana e popoli Germanici
Le invasioni romane all’interno della Penisola Iberica iniziarono durante il 218 a.C., dominandola e sottomettendola a Roma in meno di 200 anni. I popoli cartaginesi furono cacciati in seguito alla vittoria nelle seconde guerre puniche. In qualche decennio l’odierno Portogallo venne conquistato interamente, annettendo i popoli più pacifici, come i Conii del sud. Mentre al nord avvennero ribellioni, sconfiggendo nel 194 a.C. l’esercito romano. Lusitani e altre piccole tribù presero così il controllo del Portogallo. Ma per un breve periodo, prima dell’arrivo di nuove legioni da Roma che domarono i ribelli corrompendo l’ambasciatore del condottiero Viriathus e facendolo assassinare, ponendo fine così alla resistenza.
Il regime di Roma sul territorio fu coloniale, facendo prosperare il paese e creando molte città. Il territorio divenne una provincia romana, mettendo come capitale l’attuale Braga e fondando la Gallaecia. Durante il V secolo, Vandali, Alani e altre tribù germaniche invasero la penisola, ma solo i Suebi rimasero in seguito all’arrivo dei popoli Visigoti, che conquistarono l’interno territorio, cacciando le altre tribù germaniche. I Suebi vennero così integrati nel VI secolo nel regno Visigoto, insieme ai Buri. Questi ultimi presero i territori nelle terre de Bouro, tra i corsi d’acqua Homem e Cávado. Tra Lisbona, Alenquer e Coimbra, in questo secolo resistettero ancora poche tribù di Alani.

Invasioni musulmane
I popoli musulmani provenienti dal nord dell’Africa, durante il 711 invasero la penisola Iberica, annientando i Visigoti e prendendo possesso dell’Andalusia, nel sud della Spagna, e di gran parte del Portogallo attuale. I Visigoti, in seguito a questa sconfitta, si rifugiarono nelle Asturie, dove iniziarono a progettare la Reconquista dei territori perduti. Il conte Peres, nel 868, riprese la regione tra il fiume Douro e il Minho, fondando la Contea di Portucale: primo fulcro dell’attuale Portogallo con un ruolo fondamentale nella sua storia, essendo il primo regno de facto. Il paese raggiunse la sua effettiva indipendenza nel 1065, sotto García II.
Ma per via delle guerre tra nobili della Galizia e del Portogallo per i feudi, sotto Alfonso VI, fratello del precedente re, questo stato tornò sotto il controllo del Regno di León e Castiglia. Solo nel 1905 il Portogallo riuscì a separarsi dalla Galizia, ma il territorio del paese a quel tempo si limitava a terreni di foreste e brughiere nelle montagne, tra il Minho e il Mondego. Ma andiamo avanti con il nostro riassunto della storia del Portogallo…

L’indipendenza del Portogallo
Enrico di Borgogna nel XI secolo divenne conte del paese, dichiarando la sua indipendenza durante la guerra con il regno di Castiglia, ma non riuscì nella sua impresa, perendo prima. Il figlio prese il suo posto, richiedendo nuovamente l’indipendenza del Paese grazie al potere di Braga; allora uno dei principali centri del cattolicesimo della Penisola. Grazie anche al supporto del clero e dei nobili di Porto e Coimbra. Il Portogallo nasce ufficialmente nel 1128, durante la Battaglia di São Mamede, quando Alfonso si dichiarò prima Principe e poi nel 1139 primo Re del Portogallo, riconoscendo la sua indipendenza grazie anche all’appoggio della Santa sede e il riconoscimento papale di Alfonso I nel 1179.
La capitale fu in origine Guimarães, per essere poi spostata a Coimbra. In seguito alla conquista dell’Algarve da parte dei mori nel 1250, la capitale venne spostata nel 1255 a Lisbona. Con il Trattato di Windsor del 1386 venne creata l’alleanza tra Inghilterra e Portogallo. Nel paese si sviluppò in modo florido il commercio e la pesca. Inoltre, grazie a Re Enrico chiamato il Navigatore, iniziò un lungo periodo di scoperte ed esplorazioni, espandendo l’impero portoghese.

Il Periodo delle Scoperte
Nel periodo tra 400’ e 500’ la storia del Portogallo, come vedremo in questo suo riassunto, è stata caratterizzata dai lunghi viaggi e dalle grandi scoperte. In passato il paese fu infatti una potenza al pari di Spagna, Francia e dell’alleata Inghilterra. La storia in breve del Portogallo è infatti caratterizzata in questo periodo da una politica a livello extra europeo di carattere espansionistico, grazie anche alla sua talassocrazia dominante su mari e oceani. Nel 1415 iniziò per il paese dotto il dominio di re Giovanni I e dei suoi figli, la conquista della Ceuta, prendendo lo stesso anno questa città nel nord dell’Africa. Il 1418 scoprirono l’isola di Porto Santo, nel 1419 l’isola di Madera e nel 1413 venne scoperto la maggior parte dell’arcipelago delle Azzorre, oggi regione autonoma del paese.
L’espansione dell’impero portoghese
Le scoperte nella storia del Portogallo continuarono arrivando in nord America, in Etiopia e Vasco da Gama arrivò in India e poi a Calcutta nel 1498, tornando in Portogallo vittorioso. Per celebrare le scoperte del paese in India, venne costruito a Lisbona il Monastero dos Jerónimos. L’esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral arrivò in Brasile nel 1500 e, nel 1510, avvenne grazie a Alfonso de Albuquerque la conquista di Goa. Molti stati dell’Africa orientale islamici sotto il dominio portoghese, durante gli anni divennero preziosi alleati. Il 400’ fu un periodo triste per la storia del Portogallo, noto per i massacri degli ebrei a Lisbona e per l’espulsione di questi popoli dall’Aragona e da Castiglia.
Il Portogallo a questo punto del riassunto della sua storia dominava un impero tra Asia, America e Africa, raggiungendo anche Giappone e Cina nel 1514. Cabral scoprì nell’Oceano Indiano il Madagascar, mentre nel 1507 le Mauritius. Nel 1515 vennero aumentati i rapporti diplomatici con l’impero persiano, rafforzando dal 1521 il dominio sul golfo persico per oltre 80 anni.

Le spedizioni
Tra il 1512 e il 1514 avvennero le spedizioni Molucche, creando un nuovo dominio nell’arcipelago malese, aprendo nel 1517 i commerci con la Cina e arrivando in Giappone nel 1542. Una data importante per la storia in breve del Portogallo è però il 1522, quando Ferdinando Magellano circumnavigò la terra. Il 1434, con il superamento del sud del Marocco, si segnò l’inizio dell’esplorazione dell’Africa, subendo però una dura sconfitta a Tangeri nel 1438. Non demordendo, nel 1448 arrivarono sulle coste mauritane, costruendo un forte a scopo commerciale e contrastando le carovane arabe.
Le caravelle del Portogallo arrivarono poi nel Golfo di Guinea, scoprendo le sue isole, come Capo Verde e, solo nel 1471, conquistarono Tangeri ed espolorarono il Congo nel 1483. Il 1492 è un anno importante nel riassunto della storia del Portogallo in breve, in quanto le potenze iberiche si divisero le loro colonie del mondo grazie al Trattato di Tordesillas.
La Crisi portoghese
In seguito alla morte di re Sebastiano, che non lasciò eredi, nel 1578 una crisi dinastica piegò il Portogallo. Divenne regnante il cardinale Enrico, ma morì poco dopo, lasciando come maggior preoccupazione l’indipendenza nel paese. Vista la sua discendenza in parte portoghese, Filippo II di Spagna rivendicò la corona, ma ciò non venne accettato dal priore di Crato, figlio illegittimo della discendenza reale portoghese. Questo evento diede il via all’invasione spagnola del Portogallo, che si concluse nel 1580 con Filippo d’Asburgo sul trono, unendo Portogallo e Spagna.
Il priore di Crato fuggì nelle Azzorre, dove cercò più volte di riprendere il regno fallendo. In seguito a questo secolo il paese attraversò un duro periodo, anche se Stato Autonomo. Il suo potere e le ricchezze erano sempre meno, perdendo anche numerose colonie a causa degli attacchi olandesi e inglesi che bramavano il controllo dell’Atlantico per il commercio di spezie e schiavi. Con l’unione delle corone, in questo momento della sua storia il Portogallo non riuscì a mantenere attiva la sua opera di politica esterna, portando contro il paese anche i nemici della Spagna, come nel caso dell’Inghilterra, perdendo un antico e indispensabile alleato. Ciò portò anche alla perdita di colonie in America, Asia e Africa.

L’Unione iberica, declino e la guerra di restaurazione
I pirati olandesi, in particolare, si accanirono sulle rotte portoghesi e conquistarono una lunga fetta del Brasile, non lasciando vita facile nell’Oceano Indiano e Atlantico. La controffensiva da parte dell’esercito spagnolo e portoghese iniziò nel 1625, con però scarsi risultati. Un recupero dei territori persi, come la costa del Brasile, avvenne solo in seguito alla distruzione dell’Unione Iberica. La storia del Portogallo, come vedremo in questo riassunto, si calmò con l’arrivo dei re castigliani, mantenendolo un paese autonomo e creando delle posizioni all’interno del regno di Castiglia per i nobili del paese. Ma Filippo IV di Spagna, come avvenne per la Catalogna, tentò di rendere il paese una provincia della Castiglia.
Questo evento portò all’inizio della Guerra dei 30 anni. Nel 1640 il duca di Braganza, Giovanni IV, divenne re, dando il via alla guerra d’indipendenza per liberarsi dal dominio spagnolo, seppur il Portogallo dal 1640 possedesse un’indipendenza de facto, la Spagna provò a riprenderne più volte il controllo. Bisognerà attendere il 1668 per un’indipendenza effettivamente riconosciuta del Portogallo.

Età Pombalina
Tra 600’ e 700’ per la storia del Portogallo inizia l’utilizzo dei giacimenti minerari brasiliani, vedendo anche una forte emigrazione del popolo portoghese stesso. Per ridurre il suo potere a livello internazionale, l’Inghilterra nel 1703 fece firmare il Trattato di Methuen, portando così l’influenza inglese anche all’interno della Penisola Iberica. Per evitare una forte perdita demografica, nel 1709 il re Giovanni V proibì al popolo portoghese di emigrare verso l’America, dichiarando il Brasile un suo Viceregno. Sebastião de Melo divenne nel 1755 primo Ministro e ambasciatore del Portogallo a Londra, assimilando le politiche del paese e riflettendole nella sua terra: eliminando lo schiavismo nel Paese e nelle colonie indiane, organizzò differentemente l’esercito e cancellò le discriminazioni religiose.
Ma non solo, infatti de Melo creò anche organizzazioni per supportare l’economia e introducendo delle leggi severe per tutte le classi, modificando le tassazioni. Facile comprendere perché i suoi nemici furono molti. Nel 1755 un terremoto colpì Lisbona, distruggendola, provocando uno tsunami e vari incendi. La città venne ricostruita in poco, rendendola antisismica. Dopo i vari interventi osservati da de Melo per rinnovare la città, il re gli conferì più poteri, portandolo così sulla strada per diventare un tiranno. Dopo una congiura per assassinare il re fallita, de Melo perseguitò il popolo, distruggendo anche il potere dell’aristocrazia e facendosi eleggere conte di Oeiras, poi Marchese di Pombal e dominò il Portogallo fino 1779, perdendo la sua influenza con Maria I.

XIX secolo
Il Portogallo nel 1807 non aderì al blocco continentale: l’embargo commerciale napoleonico per contrastare l’Inghilterra. Ciò portò all’invasione francese del paese lo stesso anno, con la caduta di Lisbona. Fu grazie all’intervento inglese che il Portogallo riottenne la sua indipendenza nel 1812. Dal 1808 al 1812 Rio de Janeiro divenne capitale del paese, mentre nelle città di Lisbona e Porto avvennero delle insurrezioni, facendo ritornare a Lisbona la capitale, lasciando il Brasile stato indipendente. In seguito alla morte di Giovanni VI nel 1826 avvenne l’ennesima crisi per la successione al trono, in quanto brasiliani e portoghesi non volevano al potere Pietro I del Brasile, evitando così nuovamente l’unificazione dei paesi.
Pietro I abdicò in favore di Maria de Gloria, di soli 7 anni, e fu lo zio Michele a divenire intanto re nel 1828, andando in esilio in seguito alle numerose guerre liberarli del paese, facendo salire al trono la nipote. Nell’800 la storia del Portogallo era attraversata da idee liberali, dividendo il paese in progressisti e moderati. Maria consegnò il potere a Cabral, capo dei cartisti, che portò nel paese una sorta di dittatura, creando malcontento e una guerra civile. Il matrimonio tra Maria e Ferdinando II di Sassonia nel 1836 portò alla fondazione di casa di Braganza-Sassonia. Dopo la morte della regina nel 1853 il re salì al potere, fino al 1855 quando Pietro prese il trono da maggiorenne sotto una monarchia costituzionale.
La crisi del sessennio
Sotto il regno del re Pietro iniziò per il Portogallo una pace sociale e un periodo di modernizzazione lento dal punto di vista economico. Tra il 1868 e il 1872 avvenne nella storia del Portogallo, in breve, un lungo periodo di crisi, seguito da una stabilità e dal modello politico del rotativismo, alternando al potere progressisti e conservatori. Il Regno Unito nel 1890 stabilì per il Portogallo un ultimatum per il ritiro delle truppe da tutte le colonie in Africa, sull’attuale Zimbabwe e Zambia. In questo modo, l’Inghilterra non riuscì a proseguire però il progetto della ferrovia tra Città del Capo e il Cairo. Inoltre, questo portò a vari sconti diplomatici, proteste e in Portogallo alla caduta del Governo.

Prima Repubblica
Manuele II venne deposto nel 1910 dopo un colpo di stato, instaurando la Prima Repubblica. Con questo atto venne colpita duramente la chiesa, portando a saccheggi e limitando il potere del clero nel paese. Vennero confiscati i beni dei religiosi, sopprimendo le istituzioni religiose e i gesuiti dovettero rinunciare alla cittadinanza. Il divorzio venne legalizzato, come la cremazione e si legittimarono i figli nati fuori dal matrimonio. Tutti queste leggi portarono nel 1911 alla separazione tra Stato e Chiesa. Lo stesso anno la costituzione della repubblica venne approvata. Alla guida di Alfonso Costa, il Partito Repubblicano si scontrò spesso con le zone rurali del paese e i conservatori, arrivando a usare anche la violenza. In Europa intanto incombeva lo spettro della I Guerra Mondiale…
Ciò venne colto dal Partito come un modo per rafforzare il consenso del popolo, evitando la minaccia dell’invasione spagnola e riprendendo alcune colonie africane partecipando alla guerra. Ma il consenso popolare si oppose e nel riassunto della storia il Portogallo ebbe solo un ruolo marginale nel conflitto. Nel paese ciò creò profonde problematiche, culminando con la dittatura nel 1915 di De Castro, poi nel 1918 quella di Pais, arrivando alla guerra civile e rinnovando la monarchia. Il Partito Repubblicano ottenne sempre la maggioranza, fino alla crisi tra il 1910 e il 1926, quando nessun partito la ottenne. Nel 1926 la Prima Repubblica terminò, lasciando il posto alla dittatura di de Costa.

La Repubblica Estado Novo e la Terza Repubblica
Dopo il colpo di stato del 1926 iniziò la Seconda Repubblica, chiamata poi nel 1933 Estado Novo. Sotto Oliveira Salazar il Portogallo diventò parafascista, rimanendo neutrale ma vicino all’Asse durante la II guerra mondiale, cedendo le basi nelle Azzorre. Il regime continuò fino alla morte del dittatore. Il paese nel 1961 subì una cocente sconfitta a Goa contro gli indiani, perdendo le colonie del paese. Ciò diede il via alle guerre di indipendenza nelle colonie portoghesi.
Nel 1970 al potere salì Caetano, allentando la censura, ma mantenne lo Stato di polizia e continuarono le guerre in Africa. Con un colpo di stato nel 1974, chiamata la rivoluzione dei garofani, iniziò la terza repubblica. Nella storia in breve del Portogallo nel 1975 venne data l’indipendenza alle colonie africane, ma in tutte le ex colonie fino al 1976 scoppiarono guerre e rivolte. Ciò portò al termine dell’Impero del Portogallo dopo cinque secoli.

Il Portogallo oggi
Un riassunto della storia del Portogallo in breve sarebbe incompleto senza la sua storia recente. Il paese, infatti, entrò nella comunità europea nel 1986 e nel 1999 nell’euro. Nello stesso anno terminò il suo stato de facto, cedendo Macao e garantendo nel 2002 l’indipendenza di Timor Est. Oggi, il Paese è una Repubblica di tipo semipresidenziale. La sua economia è basata sul settore terziario, sviluppando sempre di più il turismo, grazie alle ricchezze e al patrimonio culturale, storico e artistico inestimabile presente.
Il Portogallo è infatti il paese ideale da scegliere per il vostro prossimo viaggio, che amiate le vacanze al mare o gli sport acquatici come il surf. Inoltre, non perdetevi le sue specialità tipiche nei vari itinerari enogastronomici che il territorio propone. Grazie alla sua ricca storia, come abbiamo visto in questo riassunto, il Portogallo è un paese molto legato alle sue tradizioni, un popolo orgoglioso e forgiato dalla vicinanza all’Oceano.
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