Il Santuario di Delfi in Grecia
Il Santuario di Delfi, è il vero centro della Grecia antica. Qui infatti sorgeva uno dei più importanti santuari dell’antichità e sempre a Delfi veniva consultato il celebre oracolo di Apollo. Situato in un contesto naturalistico di rara bellezza, oggi troviamo uno dei siti archeologici più belli di tutta la Grecia. In questo articolo vi guideremo dunque alla scoperta del Santuario di Delfi durante il vostro viaggio in Grecia. Seguiteci!
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- Il Sito Archeologico del Santuario di Delfi in Breve, le Info Utili
- Dove si trova Delfi
- Il Video della Visita al Sito Archeologico di Delfi
- Storia del Santuario di Delfi
- L’oracolo di Delfi
- La Mappa di Delfi
- Cosa Vedere a Delfi
- Visita al Sito Archeologico di Delfi, FAQ
- Il nostro consiglio per la visita di Delfi
- Viaggi Consigliati alla Scoperta di Delfi e la Grecia Classica
Il Sito Archeologico del Santuario di Delfi in Breve, le Info Utili
Indirizzo | Delphi, 33054 Grecia |
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Numero | +30 22650 82313 |
Sito internet | www.delphi.gr |
Come arrivare | Da Atene: Imboccare la E75 in direzione di Salonicco e uscire a Livadia. Dopodiché proseguire sulla EO48 fino a Delfi. Da Patrasso: Prendere la E55 in direzione di Corinto e uscire all’altezza del Ponte Rion Antirion. Una volta superato il Golfo di Corinto procedere sulla E65 per circa 95 km. Infine, svoltare a destra sulla EO48 e proseguire fino a Delfi. |
Orari di Apertura | Dalle 07:30 alle 20:00 (estate) Dalle 08:00 alle 15:00 (inverno) |
Prezzo | 12€ |
Consiglio | Visitare di mattina o nel tardo pomeriggio, in modo da dedicare il resto della giornata alle altra attrazioni della Grecia Continentale. |
Dove si trova Delfi
Il santuario di Delfi si trova nella Regione della Focide e si estende su una serie di terrazze ai piedi del Monte Parnaso, tra due enormi rocce, chiamate Fedriadi. Situato a soli 15 chilometri dal Golfo di Corinto, il sito archeologico sorge in uno scenario di montagna davvero suggestivo.
Il Video della Visita al Sito Archeologico di Delfi
Di seguito, il video del nostro team Arché Travel in visita al Sito Archeologico di Delfi durante il nostro Tour Grecia Classica e Meteore, alla scoperta della Grecia Continentale più autentica.
L’ombelico del Mondo
Per molti secoli, il santuario di Delfi é stato il centro religioso e spirituale del mondo antico Greco. Infatti, secondo la tradizione, Delfi era definito “ombelico del mondo”, nonché il punto d’incontro delle due aquile spedite da Zeus dalla fine dell’universo per trovare il centro del mondo.
Storia del Santuario di Delfi
La storia di Delfi segue a grandi linee quella dell’Antica Grecia. Le sue origini si attestano infatti durante l’età micenea, ma con la nascita delle poleis il santuario si sviluppò così tanto da divenire uno dei principali centri religiosi dell’intero mondo greco.
Inoltre, la grande importanza politica che rivestiva il Santuario di Delfi portò a numerose dispute per il suo controllo. Pertanto, con l’avvento dell’età ellenistica anche Delfi andò incontro al suo declino, fino alla definitiva chiusura da parte dell’Impero Romano d’Oriente.
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Età Micenea
Sebbene in alcune grotte del Monte Parnaso sono state rinvenute testimonianze del Neolitico, si ritiene che le prime occupazioni stabilite nell’area risalgano all’età micenea. Infatti, a est dell’attuale recinto del Tempio di Apollo, sono stati trovati resti di un piccolo nucleo abitato del IX secolo a.C. A quei tempi l’area era dedicata al culto di altre divinità, tra cui la principale era Gea, la dea Terra.
Infatti, secondo il mito, qui si trovava l’oracolo di Gea, che offriva profezie agli esseri umani e alle altre divinità. Ma Apollo, che possedeva il dono della divinazione senza un luogo in cui esercitarlo, decise di impossessarsi del santuario. Esso era però protetto da Pitone, mostro dalla forma di serpente e figlio di Gea. Quando Apollo riuscì ad ucciderlo e a impadronirsi del santuario, istituì i Giochi Pitici, gare atletiche simili a quelle di Olimpia celebrate periodicamente in onore di Pitone.

Nascita e Sviluppo del Santuario di Delfi
Le fonti storiche confermano la presenza di un culto di Apollo a Delfi a partire dal 750 a.C. Inoltre, sappiamo che a partire dall’VIII secolo a.C. sorgeva un collegio sacerdotale che faceva capo alla pizia. Mentre nel VII secolo a.C. vennero avviate le costruzioni dei primi templi sacri. Quindi, da questo momento il luogo divenne meta di pellegrinaggio, acquisendo sempre più importanza.
Infatti, le poleis greche inviavano le proprie delegazioni per consultare l’oracolo anche per argomenti quali guerre e processi. Perciò, il Santuario di Delfi divenne un obiettivo politico delle principali città greche. Il suo controllo finì dunque nelle mani della cosiddetta anfizionia, che raggruppava 12 poleis tra cui Atene, Sparta e Tebe.
Da questo momento iniziò per Delfi un periodo di grande sviluppo. Il santuario accumulò così grandi ricchezze, mentre le varie poleis greche erigevano palazzi e tesori. Infine, durante la Guerra del Peloponneso venne coinvolta anche Delfi, ma l’anfizionia mantenne il controllo sul santuario.

Decadenza e Chiusura
Il periodo di decadenza di Delfi coincide con l’inizio dell’età ellenistica. Infatti, nel 356 a.C. scoppiò la terza guerra sacra che vide la vittoria di Tebe, principale alleata di Filippo II di Macedonia. Pertanto, in seguito alla battaglia di Cheronea, i Macedoni ottennero il controllo di Delfi e del resto della Grecia. Iniziò così il declino del santuario, che si accentuò dapprima con la morte di Alessandro Magno e successivamente con l’Impero Romano. Infatti gli imperatori conservarono la sacralità del luogo ma fecero erigere al centro del recinto sacro numerose statue in loro onore.
Ma la storia di Delfi giunse alla parola fine solamente con l’avvento del cristianesimo. Infatti, nel 391 d.C. Teodosio I ordinò la chiusura del santuario, che venne distrutto e saccheggiato dai cristiani. Dopodiché, terremoti e altri fenomeni naturali sotterrarono l’antica città che venne riscoperta dal viaggiatore italiano Ciriaco d’Ancona nel XV secolo.

L’oracolo di Delfi
Gli adoratori di Apollo e i messaggeri pubblici di tutto il mondo, si riunivano a Delfi per interrogare l’oracolo. E nessuno, mai, osò mettere in dubbio l’attendibilità delle sentenze che si degnava di emettere. Gli oracoli di Apollo erano enunciati dalle pizie, le sacerdotesse del dio, e venivano interpretati dai sacerdoti.
Per poter consultare l’oracolo, era necessario purificarsi nella Sorgente di Castalia, pagare un insieme di offerte e tributi e sacrificare un animale sull’altare di Apollo. Dopo aver compiuto queste cerimonie, i pellegrini accedevano al tempio per incontrare la pizia. Secondo i racconti, la sacerdotessa masticava foglie d’alloro bevendo l’acqua della sorgente sacra.
Essa sedeva su un grande tripode situato su una fenditura naturale del terreno, dalla quale fuoriuscivano vapori ed esalazioni. Inalandoli, la pizia entrava in uno stato di estasi e delirio, grazie al quale pronunciava le parole che venivano trascritte dai sacerdoti e consegnate ai pellegrini.
Tuttavia, ad oggi non è ancora stata trovata questa fenditura nel terreno e cosa accadesse realmente nel Tempio di Apollo resta ancora uno dei più grandi misteri della storia.

La Mappa di Delfi
Prima di iniziare la vostra visita, vi consigliamo di consultare di seguito la mappa di Delfi.
Come potete vedere dalla mappa, Delfi consisteva in una terrazza principale sulla quale sorgeva il Tempio di Apollo e il suo recinto. Per raggiungerlo bisognava percorrere la via sacra, costellata da piccoli templi, altari e tesori. Infine, la terrazza inferiore è chiamata marmarià ed era il luogo dedicato al culto di Atena.

Cosa Vedere a Delfi
Dopo aver consultato la mappa di Delfi, vi guidiamo passo a passo tra le principali attrazioni del sito archeologico. Dunque, seguendo il percorso che si snoda lungo la Via Sacra, scopriremo le principali cose da vedere a Delfi.
Infine, scopriremo i principali monumenti che si ergevano nella marmarià, il luogo sacro dedicato ad Atena.
Il Santuario di Apollo
Partendo dall’ingresso principale dell’attuale sito archeologico, è possibile percorrere l’intera Via Sacra che conduce all’antico Santuario di Apollo. Lungo il percorso è possibile ammirare i resti di numerosi monumenti sacri, eretti dalle diverse città che volevano rendere onore all’oracolo, ma anche ostentare la propria ricchezza.
Vediamo dunque cosa vedere nell’antico Santuario di Apollo.
Agorà Romana
Una volta varcato l’ingresso principale, si accede immediatamente all’Agorà Romana. Edificata in epoca romana, si trova di fronte all’entrata dell’antico recinto di Apollo e fu una piazza pubblica utilizzata principalmente come luogo di mercato. Oggi, sono ancora ben visibili le colonne ioniche del periodo tardo-antico.

Monumenti di Argo e Sparta
A sinistra dell’Agorà si inerpica la cosiddetta Via Sacra. Qui, le prime rovine che si incontrano sono i resti del Monumento dei Navarchi di Sparta. Questo altare venne eretto per commemorare la vittoria degli spartani sugli ateniesi nella battaglia di Egospotami ed era decorato da diverse sculture votive.
Successivamente, troverete invece i resti del Monumento dei re di Argo. Si tratta di due strutture distinte e semicircolari che custodivano statue di diverse dimensioni. Infatti, qui si trovavano oltre venti statue di bronzo raffiguranti i re fondatori della città di Argo.

Tesoro di Sicione
Proseguendo lungo la Via Sacra, a poca distanza venne eretto il Tesoro di Sicione. Costruito intorno al 500 a.C., era un tempio di ordine dorico innalzato dall’omonima città del Peloponneso. Le bellissime metope e il suo frontone che vennero rinvenuti durante gli scavi del 1894 sono custoditi all’interno del Museo Archeologico di Delfi.

Tesoro degli Ateniesi
Come abbiamo detto, le diverse città greche fecero erigere monumenti e piccoli templi chiamati tesori. Tra di essi, il più ricco e importante era indubbiamente il Tesoro degli Ateniesi. Si tratta infatti dell’unico costruito in marmo ed è una delle più belle attrazioni del sito archeologico. Costruito con il bottino della battaglia di Maratona, venne eretto per commemorare la vittoria sui Persiani e ringraziare gli dei. Infatti, tra le tante offerte, vi erano anche scudi e armature provenienti dalla battaglia.
Il Tesoro degli Ateniesi presentava due colonne sulla facciata principale e aveva tutte le metope decorate a rilievo. Esse raffiguravano da un lato la vita di Teseo, mentre dall’altro erano riportate le fatiche di Eracle.

Tesoro dei Sifni
Tra i tesori che si trovavano lungo la Via Sacra, quello dei Sifni era indubbiamente uno dei più ricchi e decorati. Si tratta infatti del monumento eretto dall’isola di Sifnos, la più ricca delle Cicladi. Costruito con tre diversi tipi di marmo provenienti dalle miniere di Sifnos, Paros e Naxos, è l’unico tesoro di Delfi di ordine ionico. Inoltre, il Tesoro dei Sifni è considerato come una delle più pregevoli opere architettoniche della Grecia antica.
Di fatto, era lungo 6 metri e alto 4,50 metri, mentre al posto delle colonne vi erano due cariatidi. Infine, sul fregio erano raffigurate scene di gigantomachia e della guerra di Troia, mentre sui frontoni laterali fu illustrata la contesa tra Eracle e Apollo e l’ingresso del dio al santuario a bordo di una quadriga.

Altri Tesori
Procedendo in direzione del tempio, si incontrano altri tesori dedicati ad Apollo provenienti dalle città-stato. Infatti, spostato verso valle si ergeva il Tesoro di Tebe. Leggermente più grande rispetto agli altri tesori, venne costruito nel 370 a.C. in ordine dorico. Dopodiché, salendo lungo la Via Sacra si incontrano i resti del Tesoro di Cirene.
L’antica città dell’attuale Libia fece costruire questo monumento nel V secolo a.C., ma oggi i suoi resti si mischiano con quelli di costruzioni successive. Infine, a breve distanza sorge il Tesoro di Corinto. Eretto nel VII secolo a.C. da Cipselo, il primo tiranno della città, è di fatto uno dei più antichi dell’intero sito archeologico.

Stoà degli Ateniesi
In cima alla Via Sacra, adiacente al lato sud-orientale del Santuario di Apollo, venne edificato la Stoà degli Ateniesi. Questo grande porticato poggiava su sette colonne scanalate, ancora oggi visibili, e ricavate da un unico blocco di pietra. La vista che si apre dai resti del porticato è decisamente suggestiva. Infatti, da qui si può ammirare il recinto del tempio più importante di Delfi e una splendida veduta sul Monte Parnaso.

Tempio di Apollo
Una volta completato il percorso si giunge finalmente all’antico Tempio di Apollo. La sua costruzione si concluse nel 506 a.C. grazie all’apporto della famiglia ateniese degli Alcmeonidi, accusati tra l’altro di influenzare gli oracoli pronunciati dalla pizia. Tuttavia, in precedenza sorgeva un altro tempio che venne però distrutto da un incendio.
Il Tempio di Apollo era il centro religioso del Santuario di Delfi e il luogo votato ad essere l’ombelico del mondo. Si innalzava su una base di tre gradini e sulla facciata principale poggiavano sei colonne doriche, mentre sui lati lunghi si innalzavano 15 colonne. Inoltre, era lungo 21 metri, largo 58 metri e vi si accedeva tramite una rampa di pietra, visibile ancora oggi di fronte alle colonne. La cella interna invece fu costruita in pietra calcarea e poggiava su una base di roccia naturale. Al centro della cella si ergevano le statue di Zeus e Apollo, oltre che un altare dedicato a Poseidone.
Infine, la Grande Terrazza che sorreggeva il tempio è di fatto la più grande opera architettonica del Santuario di Delfi. Di fronte all’edificio vi era infatti il Grande Altare per i sacrifici di Apollo, un enorme statua del dio e numerosi monumenti votivi donati da diverse città greche.

Teatro di Delfi
Il muro di cinta settentrionale del recinto combaciava con la scena del Teatro di Delfi, costruito nel IV secolo a.C. sfruttando il pendio naturale del terreno. Il teatro era costituito da 35 file di sedili e poteva ospitare fino a 5.000 spettatori. Inoltre, alcuni di essi conservano ancora delle iscrizioni ed erano più grandi e spaziosi, riservati quindi agli anfizioni. Infine, l’orchestra era costituita da un cerchio di sette metri di diametro, mentre la scena alle sue spalle aveva unicamente una funzione decorativa.
Il teatro di Delfi aveva inoltre la particolarità di ospitare alcune competizioni dei giochi pitici, in quanto la manifestazione includeva anche agoni musicali e teatrali.

Stadio di Delfi
Infine, concludiamo la nostra visita del sito archeologico superiore del Santuario di Delfi con lo Stadio. Situato a nord-ovest del tempio di Apollo, qui si svolgevano le gare atletiche durante i giochi pitici. L’attuale aspetto è il risultato di quattro distinte ristrutturazioni, ma si conservano ancora le gradinate in pietra e la pista. Con una lunghezza di 177,60 metri era di fatto più breve di quella di Olimpia, mentre le gradinate potevano accogliere 6.500 spettatori.

La Marmarià
Ad un livello più basso rispetto al Santuario di Apollo sorgeva il Santuario di Atena Pronaia, di fatto la dea protettrice di Delfi. Questo era il primo luogo che incontravano i pellegrini provenienti da Atene e da Tebe, da cui si poteva ammirare il complesso architettonico di Delfi inserito nel suo splendido ambiente naturale.
Il nome Marmarià venne affibbiato successivamente, quando nel II secolo d.C. venne abbandonato divenendo quindi una vera e proprio cava di marmo da cui gli abitanti del luogo prelevavano materiale.
Vediamo dunque cosa vedere all’interno della Marmarià.
Fonte Castalia
Prima di tutto, a metà strada tra il Santuario di Apollo e quello di Atena Pronaia, sgorga l’acqua della Fonte Castalia. La sorgente sacra, dalla quale si può ancora bere, sgorga dalle cosiddette Fedriadi. Questa era una tappa obbligata per i pellegrini e per gli atleti che intendevano recarsi al santuario.

Ginnasio
Sulle pendici del Monte Parnaso fu costruito il Ginnasio, a metà strada tra i due santuari di Delfi in Grecia. Qui si praticavano gli esercizi atletici ed è uno dei più antichi di tutta la Grecia. Situato a fianco della Fonte Castalia da cui venivano canalizzate le acque per rifornire i bagni della palestra, la sua struttura è costituita da due terrazze artificiali. In quella superiore vi era la pista più lunga, 186 metri e coperta da un portico che consentiva di correre durante le giornate di pioggia. Parallelamente si estendeva invece la pista scoperta, lunga 172 metri dove sono ancora visibili le linee di partenza e di arrivo.
La terrazza inferiore invece era riservata agli sport di contatto, quali pugilato, lotta e pancrazio. Mentre la palestra si sviluppava attorno ad un cortile centrale, circondato da un colonnato. A fianco vi erano invece i bagni greci, con una piscina circolare al centro rifornita da fontane dalle quali sgorgava l’acqua convogliata dalla Fonte Castalia.

Tempio di Atena Pronaia
Nella parte orientale della terrazza della Marmarià sorgeva il Tempio di Atena Pronaia di Delfi, Grecia. Di fatto, questo luogo rivestiva la stessa importanza del Santuario di Apollo ed era dominato da un tempio dorico con un perimetro di 27,50 x 13,30 metri. Costituito da sei colonne sul lato corto e 12 su quello lungo, poggiava anch’esso su un basamento di pietra calcarea.
Al suo interno era custodita una cella piuttosto profonda, contenente una grande statua di marmo raffigurante Atena. Purtroppo oggi delle sue decorazioni non ci rimane nulla, fatta eccezione per una vittoria alata oggi conservata all’interno del Museo Archeologico di Delfi.

Tholos di Delfi
A fianco al Tempio di Atena Pronaia del Santuario di Delfi venne costruito, intorno al 400 a.C., un piccolo tempietto circolare, chiamato tholos. Questo è divenuto ormai uno dei simboli di Delfi e dimostra quanto la Terrazza della Marmarià divenne celebre in quel periodo. Ad ogni modo, oggi ci è ancora ignota la funzione che aveva questa struttura all’interno del santuario.
Alcuni studiosi pensano che fosse dedicata ad Artemide, mentre altri suppongono si trattasse di un tesoro di una città a noi sconosciuta. Sicuramente aveva una funzione importante, in quanto poteva essere ammirata da ogni angolo del santuario e aveva una struttura decisamente elegante e costosa.
Il tholos poggiava su un basamento di tre gradini ed era interamente ricoperto di marmo pantelico. Formato da 20 colonne doriche alte 6 metri, possedeva un tetto molto elegante con un fregio riccamente decorato.

Tesoro Dorico e Tesoro di Massalia
Ad ovest rispetto al tholos di Delfi, si innalzavano due tesori cittadini. Il primo, denominato Tesoro Dorico, è costruito interamente con marmo di Paros. Purtroppo non ci è nota la città che ordinò la sua costruzione, ma probabilmente venne eretto per competere in ricchezza con il vicino Tesoro di Massalia.
Infatti, il tesoro costruito dai massalioti si presenta in stile eolico. Questo stile fu scelto dagli abitanti dell’attuale città francese per rivendicare le loro origini focesi, nell’attuale Turchia.

Il Museo Archeologico di Delfi
Infine, vale una visita anche il Museo Archeologico del Santuario di Delfi che ospita i resti di una grande quantità delle offerte che adornavano il Santuario di Delfi. Troverete quindi vasi di bronzo, statuette e sculture dei templi e dei Tesori, oltre a opere d’arte minori di materiali preziosi (oro, argento e avorio).
Ma sopratutto, tra i tesori del museo non perdetevi la Sfinge di Nasso che adornava la famosa colonna, le metope del Tempio di Apollo e i fregi del Tesoro di Sifnos.

Visita al Sito Archeologico di Delfi, FAQ
L’intero sito archeologico è visitabile in circa 2 ore.
Il sito è aperto tutto l’anno. Comunque in estate l’apertura è prevista dalle 7.30 alle 20.00, mentre in inverno dalle 8.00 alle 15.00.
Il biglietto d’ingresso al Santuario di Delfi costa 12 euro.
Se decidete di visitare Delfi durante l’estate vi consigliamo di portare una scorta d’acqua, un copricapo e/o una protezione solare. Se invece vi recate in inverno portatevi un cappotto e una giacca di tipo k-way in caso di vento.
Delfi sorge nella regione della Focide. Quindi, se volete raggiungere il santuario partendo da Atene imboccate la E75 in direzione di Salonicco e uscite a Livadia/Kastro. Dopodiché proseguirete sulla EO48 fino a Delfi.
Se avete intenzione di raggiungere Delfi da nord, dovrete imboccare la E92 in direzione di Trikala e Lamia. Dopodiché proseguite lungo la E65 in direzione di Delfi.
Se invece provenite da Olimpia, imboccate la E55 in direzione di Corinto e uscite all’altezza del Ponte Rion Antirion. Una volta superato il Golfo di Corinto procedete sulla E65 per circa 95 km. Infine, svoltate a destra sulla EO48 e proseguite fino a Delfi.
Vicino a Delfi potrete visitare Arachova, graziosa località di montagna a brevissima distanza dal sito archeologico di Delfi, la bellissima località di mare di Galaxidi e la città medievale di Lepanto, attuale Nafpaktos.
Se volete visitare Delfi durante un viaggio in Grecia, vi consigliamo di abbinare gli altri siti archeologici che hanno segnato la storia del paese. Consigliamo di visitare quindi Atene, Olimpia, Epidauro e Micene. Inoltre, consigliamo la visita dei Monasteri delle Meteore.
Il nostro consiglio per la visita di Delfi
Consigliamo di visitare il sito archeologico di Delfi al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Infatti, durante queste ore potrete visitare il magnifico complesso archeologico in tutta tranquillità.
Viaggi Consigliati alla Scoperta di Delfi e la Grecia Classica
Il modo migliore per scoprire le meraviglie della Grecia Classica è partire alla volta di un viaggio emozionante verso il cuore della cultura classica. Per questo motivo, vi consigliamo il Tour Grecia Classica e Meteore che vi porterà alla scoperta della Culla della Civiltà Occidentale, scoprendo il Santuario di Delfi.
Tour Grecia Classica e Meteore
Itinerario: Atene, Epidauro, Micene, Olympia, Ioannina, Meteora, Delfi.
Durata: 8 giorni - 7 notti
Partenze Confermate
Codice: GRARCH0803
Se interessati a ripercorre i luoghi descritti vi consigliamo di consultare
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