La Storia della Spagna
Conoscere la storia della Spagna in breve è molto importante per comprendere l’evoluzione delle sue radicate tradizioni e anche la situazione odierna di questo paese, un riassunto a riguardo può essere molto utile. Diversi popoli si susseguirono durante i secoli nella penisola iberica. Celti, greci, fenici, romani, germani, arabi e popolazioni berbere dominarono la penisola, fino al ritorno dei Re Cristiani, che conquistarono l’intero territorio durante le Reconquista. Inoltre, la storia della Spagna s’intreccia anche con quella dei primi viaggi verso il Nuovo Mondo, con il tribunale dell’Inquisizione e le sue colonie. Culla di storici, poeti, artisti, letterati e avventurieri, ma anche di guerre, invasioni e democrazia, conoscere la sua storia attraverso un riassunto ci permetterà di vivere nel modo più consapevole il nostro Viaggio in Spagna.
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- Le Fasi della Storia della Spagna
- La Preistoria
- L’arrivo del Cartaginesi
- L’Hispania
- La caduta dell’Impero Romano e le invasioni germaniche
- La conquista dell’Islam
- La Reconquista dei Re Cattolici
- Epoca Moderna
- Epoca Contemporanea
- La Guerra civile
- Il ritorno alla Democrazia e il Periodo Contemporaneo
- Viaggi Consigliati lungo la Storia della Spagna
Le Fasi della Storia della Spagna
Dobbiamo suddividere la storia della Spagna in breve in molte fasi, permettendoci in questo modo di fare un riassunto che sia il più completo possibile. Grazie a questa suddivisione possiamo capire le varie popolazioni e i cambiamenti che hanno caratterizzato ogni epoca storica all’interno del Paese e i mutamenti subiti. In molte delle sue fasi, la Spagna ha avuto un ruolo molto importante all’interno della storia europea, soprattutto durante la Reconquista iniziata nel VIII secolo, scacciando la dominazione araba dalla penisola iberica.
Inoltre, la monarchia iniziò una delle opere coloniali più importanti di tutti i tempi, insediandosi nei cinque continenti fino al XIX secolo. Con l’arrivo delle truppe di Napoleone, invece, iniziò l’epoca moderna del paese e il suo rinascimento, interrotto nel 1936 dalla guerra civile. Con Francisco Franco dal 1936 attraversò un lungo periodo di dittatura, fino alla morte del tiranno nel 1975, rivedendo così la luce della democrazia sotto una monarchia parlamentare. Nel 1986 entrò nella comunità europea economica e poi nell’UE.
Ma ora facciamo un riassunto della storia della Spagna in breve, vedendo in modo più dettagliato le sue principali epoche storiche.
Periodo | Epoche Storiche |
---|---|
3000 a.C. – 600 a.C. | Preistoria |
237 a.C. – 206 a.C. | Periodo Cartaginese |
206 a.C. – V secolo | Hispania |
V – IX secolo | Invasioni Germaniche |
IX – X secolo | Inizio regno Asturiano |
929-1031 | Periodo Islamico |
IX – XII secolo | Reconquista |
1492 – 1643 | Epoca Moderna |
1815 – 1975 | Epoca Contemporanea |
1975 – … | Ritorno della democrazia |
La Preistoria
Il periodo della protostoria all’interno della penisola iberica e quindi anche dell’attuale Spagna iniziò durante il calcolitico, terminando durante l’età del ferro con l’arrivo di greci e fenici, che portarono la scrittura e iniziando la vera e propria storia del Paese. L’età del Bronzo, suddivisa a sua volta in antica, media e recente, non vede grandi modifiche tra un periodo e l’altro, ma evoluzioni derivate dalle popolazioni presenti, sviluppando la civiltà talaiotica nel 1500 a.C. Dal 1300 a.C., invece, vediamo la scomparsa di varie culture e civiltà, prediligendo una loro unificazione e la costruzione di alcune città indipendenti e fortificate, oltre che lo sviluppo del culto funerario. Durante l’età del Ferro, invece, si sviluppa la civiltà proto-celtica a nord-est e la fenicia a sud del paese.

L’arrivo del Cartaginesi
Durante il III secolo a.C. il progetto dei Cartaginesi era il controllo e l’annessione della penisola iberica attraverso un progetto nel mediterraneo con fine imperialista. Le guerre puniche, iniziate nel 264 a.C., che videro gli scontri tra romani e Cartagine, furono fondamentali per la storia della Spagna e per determinare il potere sulla parte occidentale del Mediterraneo. Cartagine subì una sconfitta durante la prima guerra contro l’Impero Romano, perdendo l’attuale Corsica, Sardegna e Sicilia, ma aumentando il suo potere sulla penisola iberica.
Annibale e Amilcare Barca furono personaggi importantissimi durante questo periodo storico, in quanto ebbero il controllo sull’attuale regione dell’Andalusia, espandendo l’area punica e prevaricando sugli indigeni presenti nel territorio. Tra il 220 a.C. e il 219 iniziò la seconda guerra punica, che vide il processo di espansione dei popoli punici. Annibale attaccò Roma e le sue colonie sul territorio iberico, ma la guerra terminò con la vittoria di Roma. L’impero incorporò l’ibera all’interno della Repubblica romana, creando l’Hispania.

L’Hispania
A seguito della seconda guerra punica, la storia della Spagna s’intreccia a quella romana, diventando una sua orbita durante il 196 a.C. La Penisola iberica venne divisa in Hispania Citeriore e Ulteriore, che includeva solo l’attuale territorio spagnolo. La conquista di queste zone avvenne dopo le guerre cantabriche e celtibere, terminate nel periodo augusteo durante il 19 a.C. L’Iberia, non più unita, fu suddivisa nelle province di Lusitania, Terraconense e Betica, e così rimase fino al periodo di Diocleziano, con la creazione della Diocesi di Hispania e l’ulteriore divisione in cinque province, e non più tre.
La romanizzazione del territorio del II a.C. modificò la lingua, l’economia e le tradizioni della Spagna, cambiando così la sua storia attuale e passata, come vedremo ancora in questo riassunto. Questo processo terminò nel V secolo con la caduta dell’Impero Romano di Occidente. L’Hispania romana non creò solo nuove tradizioni e culture nel territorio, ma fu anche la culla della filosofia del paese, vedendo la nascita di importanti filosofi come Seneca e Quintiliano. In seguito alla spossatezza del potere romano all’interno della Penisola durante il III secolo, soprattutto in seguito alla morte dell’Imperatore Teodosio nel 395 d.C., iniziarono nel Paese le invasioni germaniche.

La caduta dell’Impero Romano e le invasioni germaniche
Dal V secolo assistiamo alla deromanizzazione dell’Hispania e all’arrivo di varie tribù germaniche all’interno della Penisola Iberica in vari periodi. Ciò modificò nuovamente i costumi di questa terra e la storia della Spagna, adottando il Codice dei Visigoti, convertendo i popoli barbari al cristianesimo e adottando il latino come idioma. Nel 406 entrarono nel paese Svevi, Alani e Vandali, attraverso i Pirenei arrivarono in Hispania occidentale e centrale. Dopo la conquista della Gallia e di Roma i Visigoti arrivarono nella parte settentrionale della penisola iberica, creando il regno di Tolosa. I Visigoti penetrarono sempre più nel territorio spagnolo, sconfiggendo Alani e Vandali.
I Franchi, esercitando varie pressioni per riprendere Tolosa, portarono i Visigoti a espandersi sempre di più verso il centro della Spagna, espellendo anche gli ultimi romani presenti nel territorio iberico nel 476 circa. Dopo la perdita di Tolosa, il centro del regno venne trasferito a Barcino e, in seguito, nell’attuale Toledo. Il culmine del potere visigoto nel paese, però, si vide sotto re Leovigildo, che cacciò gli svevi dall’Hispania e i Bizantini, che si trovavano qui dal periodo giustinianeo. In questo modo, i visigoti presero il controllo dell’Andalusia orientale, delle attuali comunità valenzane e della Murcia.

L’età oscura
Durante il V secolo la storia della Spagna, allora diocesi ispanica, vide un declino a livello economico e culturale, chiamato età oscura. Il potere dei Visigoti, dalla Gallia, si spostò nel VI secolo all’Hispania, riprendendo le antiche leggi romane, varie istituzioni e infrastrutture. I Visigoti mantennero il loro potere all’interno della storia della Spagna dal VI secolo al VII secolo, iniziando una politica di potenza ed espansione con la Battaglia di Vouillé. Da questo periodo iniziò l’unificazione dell’Hispania romana, portando a una romanizzazione dei Visigoti. Anche il Mar Mediterraneo ebbe un ruolo molto importante nella Storia della Spagna, come vedremo in questo riassunto, facilitando il contatto tra le varie culture, così come accadde con l’impero Bizantino dal VI secolo.
Durante la dominazione visigota, la religione dei nobili era l’arianesimo, ma la popolazione preferì sempre il cattolicesimo. Infatti, durante il 587 il re Recaredo si convertì al cattolicesimo, unendo la religione ariana a quella cattolica, con poco successo, arrivando così all’imposizione.
La conquista dell’Islam
Nel 711, in seguito alla morte di Witiza, salì al potere il duca della zona Betica, Don Rodrigo. Ciò portò del dissapore tra i discendenti di re Witiza, che preferivano il duca di Tarraconense, Achila. Iniziò una congiura contro Rodrigo, unendosi agli Arabi. Don Rodrigo era impegnato in una guerra contro i popoli baschi ribelli, rendendosi conto in questo modo tardi delle invasioni moresche che penetrarono nella penisola, venendo sconfitto durante la battaglia del Rio Barbate. Gli Arabi, dopo aver sconfitto lui e una grande parte dei visigoti, presero la decisione di continuare la marcia. Questo periodo storico, possiamo dire in breve che mutò radicalmente la storia della Spagna. L’invasione moresca arrivò a Toledo e Siviglia, poi a Merida e Saragozza guidata dal condottiero berbero Tāriq ibn Ziyād.
I suoi figli completarono l’opera della conquista dell’ex Hispania, non riuscendo però a penetrare i Pirenei e le zone cantabriche. Provando a penetrare il territorio franco, le truppe arabe furono bloccate nel 732, durante la Battaglia di Poitiers, da Carlo Martello. Un’altra vittoria importante per i cristiani contro gli arabi fu quella di Covadonga nel 722, quando le truppe vennero sconfitte nelle Asturie da Pelagio. Ma ciò non fu sufficiente per scacciare le popolazioni arabe. Infatti, nel 733, Abd al-Rahmān I fondò l’emirato di Cordoba, che nel 929 divenne califfato, riconoscendo così i musulmani spagnoli e la loro indipendenza politica da Baghdad.

Il regno di al-Andalus
Al-Andalus era il regno a sud dell’allora Gallia, governato dal potere musulmano e oggi Andalusia, iniziando a formare in questo modo all’interno della storia della Spagna l’attuale territorio geopolitico del paese. Questa zona sotto il califfo Walid I divenne un emirato e, in seguito alla conquista degli abbasidi nel VIII secolo, un califfato. Gli omayyadi si rifugiarono a Cordoba e dichiarandola un califfato indipendente dall’Egitto e dalla Siria. Fu grazie il califfo Abd-ar-Rahman III che questa zona riuscì a svilupparsi sotto il profilo culturale, politico e militare. Le discrepanze tra i vari principati dell’Islam, però, portarono inevitabilmente numerose crisi e guerre, creando così lo spiraglio perfetto per l’inizio della Reconquista dei Re Cristiani, terminata nel 1212 con la battaglia di Las Nevas a Tolosa. Solo il regno moresco di Granada resistette fino al 1492.
La Reconquista dei Re Cattolici
Durante il 720 i cristiani della Covadogna riuscirono a sconfiggere i musulmani, portandoli poi sotto il controllo del condottiero goto Pelagio a creare il regno delle Asturie. Negli anni successivi, ci furono nuovi attacchi contro le guarnigioni musulmane, approfittando anche dei loro scontri contro i Berberi. Alfonso I riuscì così a prendere il Duero e la Rioja. Nel periodo alto medioevale vennero fondati i nuclei dell’Aragona, la Contea di Barcellona, Castiglia e il Portogallo: la nascita della Corona di Aragona. Ciò portò alla riconquista dei cristiani dei territori che erano stati ceduti ai musulmani. Questo processo, iniziato nel VIII secolo dai re delle Asturie, fu lento e con periodi inattivi.
Nell’anno 1.000 la Spagna meridionale, centrale e settentrionale era ancora sotto il potere islamico e solo nel XI secolo iniziò la reconquista vera e propria, riuscendo a scacciare i mori dalla penisola, tranne che dalla parte più a sud dell’Andalusia e da Granada. Ferdinando I nel 1037 sconfisse il cognato e re di Leon, unificando così il suo regno con quello di Castiglia. Nel 1054 uccise anche il re di Navarra e suo fratello durante la battaglia di Atapuerca. Nel 1064 Ferdinando I morì e i suoi territori vennero suddivisi tra i vari figli. I regni di Leon e Castiglia, però, non furono davvero uniti fino al 1230, sotto Ferdinando III.

L’unione tra la Corona di Aragona e quella di Castiglia
Con l’ascesa al trono dei reali di Castiglia dopo il compromesso di Caspe nel 1412 e il regno di Napoli, divenuto una vera potenza militare all’interno del mediterraneo, Aragona e Castiglia divennero due degli stati più forti durante questo periodo della storia della Spagna. Grazie al matrimonio segreto tra Fernando II di Aragona e Isabella di Castiglia, nel 1469, si unirono i due territori, anche se i due successero al trono singolarmente nei loro regni. Questa unione segreta portò a varie guerre per la discendenza legittima, fino alla morte di Enrico IV.
Le guerre per il trono continuarono fino al 1479, quando Ferdinando II prese la corona del regno di Aragona. L’unione tra il regno di Castiglia e quello di Aragona non avvenne fino al XVIII secolo, diventando effettivo con l’arrivo dei Borboni, come vedremo poi in questo riassunto della storia della Spagna. Il regno di Ferdinando e Isabella portò alla vera fine della Reconquista, prendendo Granada nel 1492 e annettendola al regno di Castiglia. Inoltre, quest’anno è caratterizzato da altri importantissimi avvenimenti, come la cacciata degli ebrei spagnoli e, soprattutto, la scoperta dell’America.
Epoca Moderna
Dal regno di Aragona e Castiglia alla Spagna il passo non fu breve. Il preciso momento storico dell’unificazione della Spagna è identificato nel 900′ e, ancora oggi, non c’è una data precisa. Per alcuni studiosi il periodo può essere identificato tra il XVI secolo e il XVII, durante il periodo asburgico. Durante il periodo Borbonico nella prima parte del XVIII secolo, dopo i decreti di Nueva Planta e l’estinzione del regno di Aragona come stato autonomo, venne formato lo Stato spagnolo dai monarchi del tempo, unendo i vari titoli appartenenti ai singoli regni per formare quello di Re di Spagna.

La monarchia Asburgica
Tra 500′ e 600′ la storia della Spagna fu caratterizzata dal dominio asburgico. Carlo V, conosciuto anche come Carlo I in Spagna, regnò su vari territori, come Paesi Bassi, Messico, Filippine, Ducato di Milano, Austria, Borgogna, Castiglia e Aragona. La penisola Iberica e gli altri stati sotto il dominio di Carlo V mantennero istituzioni e libertà civiche, pur rimanendo vincolati alla casa Asburgo. Dopo la morte del sovrano la casata venne divisa nel regno di Spagna e gli altri regni in Austria. Il figlio Filippo II iniziò la castiglianizzazione della Spagna, centrando il potere in maniera più decisa del padre facendo diventare nel XVI secolo Castiglia il centro della Casa de Austria spagnola, dal punto di vista militare, politico ed economico.
Il Siglo de Oro
Grazie agli Asburgo divenne un paese con una miscela di diverse popolazioni, ricco di cultura e ricchezze, diventando nella storia della Spagna il Siglo de oro come momento storico. La casata era una vera potenza militare, ciò venne dimostrato nel 1517 durante la battaglia di Lepanto. L’armata rimase vincitrice fino al 1640, prendendo così il nome di Invincibile Armata. A causa della sua politica imperialista e a un esercito quasi invincibile la Spagna e gli altri stati sotto il dominio asburgico erano sottoposti a grandi pressioni. Ciò portò inevitabilmente nel XVII secolo a una decadenza non solo economica, ma anche militare in seguito alla Pace di Vestfalia.
Alcuni territori del regno, come Paesi bassi e Portogallo, dopo numerose proteste vennero persi. Inoltre, in America, i pirati francesi, olandesi e inglesi iniziarono la guerra di corsa. In seguito alla Guerra di Successione, la Spagna perse il suo potere militare sull’Europa, cedendo vari domini alla Gran Bretagna nel XVIII secolo.
I Borboni e l’Illuminismo
Dopo la Guerra di Successione spagnola, dovuta al conflitto tra Castiglia, che sosteneva i Borboni, e Aragona, gli Asburgo, i Borboni iniziarono a regnare durante la storia della Spagna, come vedremo in questo riassunto. Con la vittoria di Castiglia, i Borboni riuscirono ad abolire privilegi, istituzioni e diritti della casata aragonese, centralizzando il loro potere sul Paese, non includendo la Navarra e i paesi Baschi, che già li sostenevano in quanto parte della Castiglia. Questo periodo storico è conosciuto come l’Illuminismo politico spagnolo, grazie al dominio di Filippo V iniziato nel 1700 e terminando nel 1808 con Carlo IV. L’Illuminismo, inoltre, fu un movimento molto importante per la storia europea e non solo in questa breve storia della Spagna, in quanto in Francia portò alla rivoluzione francese.
Epoca Contemporanea
Nel 1788 iniziò il regno Borbone di Carlo IV che, inizialmente, insieme al suo ministro Manuel Godoy, iniziò una politica di riforme, che venne però influenzata dalla rivoluzione francese. Ciò portò a un alleanza con Napoleone Bonaparte contro gli Inglesi. In seguito alla sconfitta di Trafalgar il malcontento iniziò a dilagare, portando Ferdinando VII nel 1808 a compire l’Ammutinamento di Aranjuez, togliendo il padre dal trono. Carlo IV chiese quindi l’intervento delle truppe napoleoniche, che occuparono il paese e iniziando, nel 1808, la Guerra d’Indipendenza spagnola.
La corona di Spagna passò nel 1814, al termine della guerra, a Giuseppe Bonaparte I. Nel 1814 le truppe francesi vennero sconfitte e ciò portò nuovamente al potere Ferdinando VII.

La restaurazione
La città di Cadice, nel 1812 fu teatro dell’emanazione della nuova costituzione a opera di Ferdinando VII. Essa, dichiarava che non esistevano più distinzioni tra gli spagnoli delle colonie e della penisola iberica, oltre che ristabilire la monarchia assoluta. Nel 1820, all’interno delle colonie il malcontento portò a varie rivolte, obbligando il re a ristabilire la costituzione precedente, riportando un regime di tipo liberale molto fragile, anche a causa dell’influenza della Chiesa. Dovette intervenire l’esercito francese nel 1823 per spalleggiare in questo modo la monarchia dei Borboni, ma la rivoluzione nelle colonie in America era ancora nel suo pieno, portando alla creazione di stati indipendenti nel 1824 dopo una sconfitta in Perù.
La storia della Spagna dal 1823 al 1833 è chiamato il decennio nefasto spagnolo, caratterizzato da una forte repressione. Pur avendo tre matrimoni alle spalle, Ferdinando VII non ha eredi maschi e, per questa ragione, promulga la Prammatica Sanzione, lasciando il trono a sua figlia. Nel 1833 sale sul trono Isabella a soli 3 anni, ma Carlo, il secondogenito, reclama il trono iniziando nel 1833 le guerre carliste. La regina madre Maria Cristina mandò Carlo in esilio in quanto ribelle nel 1840, dove morì. Il regno della regina fu moderato e liberale, ma arrivò anche lo scontro con gli esaltati estremisti a causa delle loro manifestazioni anticlericali nel Nord della Spagna, appoggiati da militari, industriali e intellettuali. Ciò portò all’abdicazione della regina.
Il Sessennio democratico
Dopo la rivoluzione che portò all’abdicazione della regina Maria Cristina nel 1869, iniziò nel 1874 il periodo della storia della Spagna conosciuto come Restaurazione. Si creò una monarchia costituzionale, con le varie difficoltà dovute al cambio del regime e con la salita al trono di Amedeo di Savoia, anche I di Spagna, dopo Isabella II, dal 1871. Le problematiche della sua instaurazione a livello politico e in seguito anche alle varie dispute portarono a vari tentativi per la sua uccisione. Questi fatti portarono alla sua abdicazione nel 1873, dopo la quale iniziò la prima repubblica spagnola, proclamata l’11 febbraio dello stesso anno durante l’Asamblea Nacional.
La lunga durata di questa assemblea, la debolezza dei 4 presidenti eletti e molti altri problemi, portarono alla restaurazione della casata Borbonica. La seconda restaurazione borbonica iniziò nel 1874 e terminò con la proclamazione della seconda repubblica spagnola nel 1931. Il regnante durante questo ritorno della monarchia fu Alfonso XII. Durante le guerre ispano-americane, nel 1898, Porto Rico e Cuba vennero cedute, insieme a Guam e Filippine, perdendo in questo modo le ultime colonie in America. Nei primi anni del 900‘, nel paese circolava il nazionalismo, idee anarchiche e socialiste, portando nel 1909 alla rivolta di Catalogna. Le rivolte durarono fino al 1919.
La prima dittatura e la Seconda Repubblica
Miguel Primo de Rivera, generale della Catalogna, nel 1923 iniziò, appoggiato dall’esercito, un colpo di Stato. Approfittando della crisi politica del governo e dei vari problemi in Marocco, iniziò la sua rivolta, aiutato anche dalla rivoluzione industriale in corso. Le problematiche più cocenti del paese erano le tensioni presenti tra i vari partiti, che dovevano passare dalla tradizione della monarchia a un regime solo democratico, non riuscendo ancora a riconoscere i bisogni della borghesia. Dopo il forte periodo di crisi del 1927, gli sconti tra la dittatura e la monarchia erano sempre più accesi, portando nel 1930 al Patto di San Sebastian e a nuove elezioni amministrative.
Queste si conclusero nel 1931, proclamando la Seconda Repubblica spagnola, mandando in esilio il re Alfonso XIII e terminando anche la seconda restaurazione borbonica. Nel 1933 ci furono le prime elezione della Cortes Generales, vinte dai conservatori e dalla destra nazionalista del Ceda. Queste elezioni furono particolari, in quanto erano le prime della storia della Spagna durante la quale votarono anche le donne. Nel 1936, invece, con le seconde elezioni vinse la sinistra, eleggendo Manuel Azaña.
La Guerra civile
In un riassunto della storia della Spagna non mancano le guerre, periodi storici controversi, ma che hanno portato allo stato attuale di questo Paese. La Guerra civile spagnola iniziata nel 1936 fu per molti, inoltre, il preambolo della II Guerra Mondiale, mettendo le basi per l’asse Roma-Berlino, oltre che per comprendere le ideologie eurpee. Infatti, in quel momento storico si scontravano liberalismo, democrazia, anarchia e fascismo. Il generale Franco, dal Marocco iniziò nel 1936 l’invasione della Spagna con l’Alzamiento e grazie a vari eserciti già in vari punti del Paese. Franco voleva occupare le principali istituzioni, ma la resistenza a Madrid e Barcellona era molto forte.

La dittatura Franchista
Nel 1937, però, l’esercito nazionalista riuscì a isolare Madrid e penetrare nel territorio. Uno degli eventi più terribili durante la guerra civile spagnola fu però compiuto dai tedeschi: il bombardamento di Guernica del 1937, per supportare l’esercito di Franco. Nel 1938, invece, avvenne la Battaglia dell’Ebro, durante la quale cadde anche Barcellona. Questa guerra portò al trionfo di Francisco Franco, lasciando così la Spagna al di fuori della II Guerra Mondiale e portando per 36 anni alla dittatura del Movimento Nacional. Franco rimase al potere fino al 1975, anno della sua morte, dopo la quale salì al potere come re Juan Carlos di Borbone.
Il ritorno alla Democrazia e il Periodo Contemporaneo
La transizione alla democrazia, o III restaurazione borbonica, non fu un processo semplice. Questo periodo nel riassunto della storia della Spagna è fondamentale per l’uscita dalla dittatura del Paese, diventando uno stato democratico e sociale. Nel 1975 venne proclamato re di Spagna Juan Carlos di Borbone e, nel 1977, ci furono le prime elezioni generali che videro vincitore il partito democratico. Nel 1978 ci fu l’approvazione della costituzione spagnola e, nel 1979, le elezioni politiche.
Ci fu un altro tentativo di colpo di Stato nel 1981 da parte di Tejero, fermato in tempo dal re ed evitando così il golpe. La Spagna, nel 1982, entrò nella NATO e ci furono le elezioni che videro affermarsi il PSOE. Insieme al Portogallo, nel 1986 il paese entrò nella comunità economica europea. Sotto il governo di Gonzalez furono apportate misure innovative per il paese e riforme per i servizi e la sanità, oltre alla liberalizzazione del mercato. Con le elezioni del 1996, in Spagna vinse il Partido Popolar di Aznar, rendendo autonome le Canarie, i Paesi Baschi e la Catalogna, adottando l’euro e portando a un forte periodo di crescita per il paese.

La Spagna Oggi
Il riassunto della storia della Spagna non può che terminare con la situazione attuale del paese. Nel 2000 ci furono le elezioni generali, portando nuovamente alla vittoria di Aznar, rafforzando la sua politica estera e legami con gli USA. Internamente, si continuò la lotta contro al terrorismo da parte dei Paesi Baschi, rendendo illegale il Partito Batasuna. Il periodo delle elezioni del 2004, è invece tristemente noto per gli attentati a Madrid. Ciò portò il popolo a non fidarsi più del governo di Aznar e votando José Luis Zapatero e il PSOE. La politica zapaterista era incentrata sulle riforme economiche, con importanti progressi per le unioni civili e i matrimoni arcobaleno.
Nel 2008 Zapatero vinse ancora le elezioni, ma la Spagna, come il resto del mondo, stava attraversando un forte periodo di crisi economica. Durante le elezioni del 2011 vinse il Partido Popular e Mariano Rajoy come primo ministro. Nel 2014 Juan Carlos abdicò per favorire il figlio, Felipe, oggi Filippo VI di Spagna. La Spagna oggi è divisa in 17 comunità autonome, suddivise a loro volta in 50 province. La ricca storia di questo Paese ha contribuito a rendere il paese un luogo unico, con tradizioni ben radicate, un popolo orgoglioso della propria identità e città d’arte nella quale non sarà difficile respirare atmosfere uniche.
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