Il Parco Archeologico di Selinunte, Guida alla Visita
Sulla costa sud-occidentale della Sicilia sorge uno dei parchi archeologici più estesi di tutto il Mediterraneo. Stiamo parlando di Selinunte, una delle più antiche città siciliane di origine greca. In questo articolo approfondiremo la sua incredibile storia e vi daremo consigli utili per organizzare la visita e sapere cosa vedere a Selinunte durante il vostro viaggio in Sicilia. Inoltre, analizzeremo i capolavori contenuti al suo interno, in un viaggio tra storia e architettura. Infine risponderemo alle domande più frequenti e vi guideremo alla scoperta del parco archeologico di Selinunte, il più esteso d’Europa.
- Dove si trova il Parco Archeologico di Selinunte
- La Storia di Selinunte
- Visita al Parco Archeologico di Selinunte
- Il Parco Archeologico di Selinunte, Cosa Vedere
- L’Acropoli di Selinunte
- Le Necropoli di Selinunte
- Collina Manuzza
- La Collina Occidentale
- La collina Orientale
- Le Cave di Cusa
- Consigli per la visita del parco archeologico di Selinunte
- Viaggi consigliati alla Scoperta del Parco Archeologico di Selinunte
Dove si trova il Parco Archeologico di Selinunte
Il parco archeologico di Selinunte si estende per 270 ettari a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Situato in riva al mare sul tratto meridionale della costa, gode della presenza di due fiumi, sul fianco ovest e sul fianco est. In prossimità delle foci di questi due fiumi, sorgono anche due importanti porti navali. L’antica città greca si sviluppava verso l’entroterra, sulle alture collinari dove si trovava l’acropoli. L’area è molto fertile e famosa per la crescita del sedano selvatico “Selinùs”, dal quale deriva il nome della città.
Dunque, scopriamo insieme la sua incredibile storia!
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La Storia di Selinunte
La fondazione di Selinunte è databile intorno al 650 a.C. La città costituisce la colonia greca più occidentale presente sul territorio siciliano. Nonostante la sua breve vita, solo 240 anni, raggiunse il suo massimo splendore tra il VI e il V secolo. Tale prosperità derivava dalla veloce espansione su ampi porzioni di territorio a ridosso dei domini cartaginesi.
Infatti, la popolazione raggiunse in poco tempo i 100.000 abitanti. Strinse rapporti commerciali con le grandi città limitrofe come Cartagine, Siracusa e Agrigento. La città iniziò anche a coniare delle proprie monete che riportavano incisa la foglia di sedano, simbolo di Selinunte. Ma presto cominciarono le tensioni e le guerre con le città rivali.
Le Guerre di Selinunte
La città di Selinunte crebbe rapidamente anche grazie alla forte alleanza con Siracusa. I buoni rapporti tra le due città persistono anche quando le mire espansionistiche si focalizzano verso Segesta. La prima guerra tra le due città si scatena nel 580 a.C. Da un lato, vediamo Selinunte appoggiata dai siracusani, dall’altro Segesta, che se pur con fatica resiste al primo assedio. Per contrastare l’intraprendenza selinuntina, i segestesi chiesero aiuto inizialmente ad Atene, che intervenne nel 415 a.C., vedendo in questa guerra un buon motivo per attaccare la potente Neapolis di Siracusa.
Per Segesta fu una disfatta clamorosa ma poco dopo, nel 409 a.C., intervennero i Cartaginesi guidati da Annibale Magone. Provenienti dalla Tunisia, sbarcarono con 5.800 uomini in aiuto di Segesta e in soli 9 giorni distrussero la città cogliendo di sorpresa sia Siracusa che Agrigento. La città non si riprese mai più del tutto da questo scontro, e lentamente cadde in rovina.
Visita al Parco Archeologico di Selinunte
Il parco archeologico di Selinunte, istituito nel 2013 dalla Regione Sicilia, si estende per 270 ettari, accessibile tramite due ingressi situati alle foci dei fiumi. Il primo è situato a est (frazione Marinella), mentre l’altro si trova ad ovest (frazione Triscina). Essendo uno dei più estesi siti archeologici d’Europa, per visitarlo conviene suddividerlo in differenti zone d’interesse. Di seguito analizzeremo le singole aree per non perdervi nulla delle cose da vedere a Selinunte.

Il Parco Archeologico di Selinunte, Cosa Vedere
Le zone di maggior interesse a carattere storico culturale sono l’acropoli, la necropoli e le aree che sorgono sui fianchi delle tre colline che ne delimitano i confini della città. Ecco nel dettaglio cosa vedere nel parco archeologico di Selinunte, l’antica e ambiziosa città greca.

L’Acropoli di Selinunte
Situata su un altopiano a picco sul Mediterraneo, l’acropoli è senza dubbio l’area che contiene il maggior numero di monumenti. L’intera zona è fortificata con possenti murature in pietra e torri di guardia. L’accesso è garantito da 4 porte e la pianta si suddivide in piccoli quartieri residenziali. Lungo le due strade principali sorgono molti templi e santuari di ordine dorico.
Il primo monumento che incontriamo è la Torre di Polluce, costruita nel XVI secolo sui resti di un antico faro per contrastare le avanzate dei corsari. Consigliamo di perdervi in una passeggiata tra gli incantevoli resti, che conservano ancora tutto il loro fascino antico, grazie al paziente lavoro dei restauratori. Inoltre, segnaliamo lo splendido mosaico situato sul pavimento del tempio A e le 14 colonne del tempio C, il più antico, poiché risale al 550 a.C.

Le Necropoli di Selinunte
A Selinunte esistono 3 principali aree dedicate alle sepolture, due situate nella zona nord e una ad ovest, che insieme formano le necropoli di Selinunte. La prima area è quella di Buffa risalente al VII-VI secolo a.C dove sono stati rinvenute preziose terracotte e vasi contenenti resti di animali che hanno fornito importanti informazioni sui riti usati. La seconda è quella di Galera Bagliazzo dove le tombe sono scavate nel tufo.
Qui è stata rinvenuta la statua di Efebo di Selinunte, oggi conservata nel museo nei pressi dell’acropoli. Infine, le aree di Pipio Bresciana e Manicalunga Timpone Nero, formano la necropoli ovest, la più estesa. Qui sono stati rinvenuti sarcofagi in tufo e in terracotta, e sono state trovate le prove di riti che prevedevano la cremazione del corpo.

Collina Manuzza
Quest’area sorge a nord dell’Acropoli, con cui è direttamente collegata. Per questo motivo alcuni studiosi suppongono che potesse ospitare l’agorà della città. Ad oggi l’area è ancora parzialmente da scavare, tuttavia sono stati rinvenuti i resti di costruzioni pubbliche realizzate in tufo, risalenti al V secolo a.C. Gli studi proseguono e dalle foto aeree si è scoperto che questa zona residenziale è organizzata secondo uno schema urbanistico ippodameo di forma trapezoidale.

La Collina Occidentale
Proseguendo la visita, dall’Acropoli si imbocca il sentiero che attraversa il fiume Modione, per arrivare alla Contrada Gàggera. Qui sorgono i resti di uno stupendo santuario dedicato a Demetra Malopòros, monumento che risale al VI secolo a.C. L’impianto architettonico seguiva lo schema mègaron e si estende per circa 200 mq. L’area intorno al santuario è disseminata di strutture usate per diverse cerimonie sacre.
Infatti, da qui provengono molti dei resti archeologici, come le 12.000 figurine votive in terracotta o le famose metope di Selinunte. Infine proseguendo in direzione ovest lungo le pendici, troviamo il cosiddetto tempio M. In realtà, questo monumento è una grande fontana monumentale, di forma rettangolare, con una cisterna centrale circondata da colonne, che dapprima venne scambiato per un tempio.

La collina Orientale
Sulla collina orientale sorgono 3 dei più importanti templi che caratterizzano l’intera area. Infatti gli studi del tempio E, del tempio F e del tempio G sono risultati fondamentali per comprendere meglio le pratiche religiose.

Tempio E
Questo tempio risale al 460 a.C. e il suo aspetto attuale è dato da un lavoro di anastilosi compiuto intorno al 1950. Si estende per circa 1.750 mq circondato da un peristilio. Le colonne di ordine dorico sorreggono il fregio decorato. Al suo interno vi era custodita la cella, con pareti decorate da magnifiche metope figurate. Alcune di queste statue in stile severo sono conservate al Museo Archeologico di Palermo. Gli studiosi dibattono ancora se fosse dedicato a Hera, oppure ad Afrodite.

Tempio F
Non lasciatevi ingannare dalle piccole dimensioni, perché questo è il tempio più antico dell’area. Infatti risale al 550 a.C. e presenta un peristilio formato da colonne doriche dell’altezza di 9 m. La sua particolarità architettonica risiede in un ingresso situato a est, cosa molto insolita. Si pensa possa essere stato progettato lì per nascondere i riti (dionisiaci) da occhi indiscreti. Infatti proprio a Dioniso dovrebbe essere dedicato questo tempio.
Il condizionale è d’obbligo, perché su alcune metope conservate al Museo Archeologico di Palermo, vengono raffigurate sia Dioniso che Atena lasciandoci ancora qualche dubbio.

Tempio G
Questo è il tempio più grande di tutto il parco archeologico di Selinunte. Si estende per 113 m con una larghezza di 54 m. Inoltre stupisce anche per la sua altezza che è di ben 30 m, uno dei più alti di tutto il mondo greco. É tuttavia un’opera incompiuta. Infatti i lavori iniziarono nel 530 a.C. ma non furono mai portati a termine.
In effetti, esistono delle colonne che gli archeologi hanno ritrovato in fase di estrazione a circa 10 km di distanza nelle Cave di Cusa. Questo capolavoro si componeva di molte colonne scanalate, fregi, decori e statue di Apollo, al quale sembra potesse essere dedicato. Tuttavia, in base a studi recenti, sembra che il tempio G fosse in realtà dedicato a Zeus.

Le Cave di Cusa
Se pensavate che le cose da vedere a Selinunte siano finite, vi sbagliate di grosso! Queste cave distano solamente 13 km dal parco archeologico, a Campobello di Mazara. Visitarle significa ripercorrere gli ultimi istanti del 409 a.C., prima che l’esercito cartaginese invadesse la città. Infatti sono conservati i resti di colonne, capitelli e blocchi che gli scalpellini stavano estraendo. Inoltre, lungo la strada sono stati ritrovati molti rocchi di colonne abbandonati lungo il tragitto per mettersi in salvo dalla minaccia incombente.

Consigli per la visita del parco archeologico di Selinunte
Il parco archeologico di Selinunte è visitabile tutto l’anno, tuttavia consigliamo i periodi che vanno da Marzo a Ottobre, quando le temperature sono ideali.
Il parco è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19, compreso i giorni festivi.
Ci sono due ingressi principali. Il primo si trova in Via Selinunte in frazione Marinella di Selinunte. Il secondo, invece si trova in Viale Mediterraneo frazione Borgo di Triscina.
Il biglietto intero costa 6 euro, il ridotto 3 euro. Per info su riduzioni e ingressi gratuiti consultare il sito ufficiale del parco archeologico di Selinunte.
L’intero complesso è visitabile nell’arco di 1h. Tuttavia consigliamo di prendervi più tempo per apprezzare tutti i monumenti presenti.
Il sito può essere visitato a piedi o tramite l’utilizzo di auto elettriche (noleggio), o utilizzando il tour guidato con il trenino al prezzo di 6 euro.
Le mappe del parco archeologico sono acquistabili in prossimità degli ingressi rivolgendosi agli info point del sito.
Non è consentito accedere all’area archeologica con la bicicletta.
Si percorre l’autostrada A29 in direzione Mazzara del Vallo, uscita Castelvetrano. Poi si prosegue in direzione Marinella di Selinunte.
Si percorre l’autostrada A29 in direzione Mazzara del Vallo. Superato lo svincolo per Segesta, uscite a Castelvetrano e seguite le indicazioni per Marinella di Selinunte.
Imboccate la statale 115 in direzione Castelvetrano – Marinella di Selinunte, poi proseguite fino al comune di Marinella di Selinunte.
Viaggi consigliati alla Scoperta del Parco Archeologico di Selinunte
Se siete interessati a un viaggio che vi porti alla scoperta delle cose da vedere all’interno del Parco Archeologico di Selinunte, allora vi consigliamo di guardare il nostro Fly & Drive Sicilia. Questo Tour vi consentirà di visitare molte delle meraviglie sparse sul territorio siciliano, all’insegna della storia e della cultura.
Fly & Drive Sicilia
Itinerario: Palermo, Agrigento, Piazza Armerina, Siracusa, Catania, Taormina.
Durata: 12 giorni - 11 notti
Tutti i Giorni
Codice: ITFLYD1001
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